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Deleghe assessorili a Nettuno, i dissidenti contrattano gli incarichi con il Sindaco Casto

Era il Sindaco Angelo Casto delegato a mantenere sani rapporti di dialogo e collaborazione tra la giunta a 5 stelle e i consiglieri eletti. Rapporti freddi fin dal primo giorno, ma 'sotto controllo'. Oggi, a poche ore dalla frattura

Era il Sindaco Angelo Casto delegato a mantenere sani rapporti di dialogo e collaborazione tra la giunta a 5 stelle e i consiglieri eletti. Rapporti freddi fin dal primo giorno, ma ‘sotto controllo’. Oggi, a poche ore dalla frattura insanabile tra il Sindaco e la sua giunta, sono molti i retroscena tenuti segreti per mesi che iniziano ad affiorare. Dinamiche interne difficili, legate anche inevitabilmente al fatto di essere, tutti, novizi della politica. C’è chi oggi si arrischia a dire che il distacco e i malumori tra giunta e consiglieri sia frutto proprio dell’atteggiamento del Sindaco che archiviava ogni proposta di incontro e confronto della giunta stessa con un “coi consiglieri me la vedo io”. Ma anche tra gli stessi consiglieri non corre buon sangue. Il gruppo, frutto dell’unione di due meetup, non ha mai legato fino in fondo. Tra i famosi dieci dissidenti (vicinissimi al Sindaco ma non alla sua giunta) ci sono malumori pesanti e l’unione è, a detta persino di alcuni firmatari del documento, circoscritta all’obiettivo di allontanare Mancini e Pompozzi dalla giunta. Il primo cittadino sperava di ‘salvare’ almeno l’avvocato Fiorillo, che tratta anche le sue controversie legali, e Nanda Salvatori, ma il documento firmato insieme da tutta la sua giunta evidentemente compatta oltre le intenzioni dello stesso Sindaco, ha fatto saltare questo progetto. Ancora più difficile, oggi, la posizione dei cinque firmatari del secondo documento, quello di fedeltà a Sindaco e Giunta. L’ingenuità dei cinque è stata quella di non capire che Sindaco e Giunta non erano più un corpo unico. Si sono quindi ritrovati spiazzati dalla presa di posizione del Primo cittadino che si è affrettato ad accettare dimissioni mai presentate (si trattava di messa a disposizione delle deleghe, se il Sindaco vuole mandare via la sua giunta dovrà revocarli) e dopo fatti così seri nessuno ha pensato di convocare i consiglieri per un confronto. Non una convocazione e, a dirla tutta, neanche una telefonata. Resta un’amarezza profonda per alcuni, che stanno pensando alle dimissioni. Altri invece, nel gruppo dei dieci, stanno pensando alle deleghe che potrebbero tornare a disposizione. Ci sono già dei candidati pronti a ricoprire alcuni settori e, il primo cittadino ha già discusso con i dissidenti l’assegnazione di ‘mini deleghe’ dei settore in attesa delle nuove nomine. In questo quadro si fa sempre più forte al figura di Giuseppe Aquino, nominato Revisore dei conti della Poseidon, che sembra svolgere in realtà il ruolo di Presidente e che pare abbia messo più di una mano sul documento di Bilancio appena approvato. Delegato che potrebbe tornare in giunta, ma solo con l’approvazione dei dieci dissidenti.