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“Fermate il soldato Mancini”, la parabola da Vicesindaco di ferro alla frattura in giunta

"‘Fermate il soldato Mancini!’. Quello che sta emergendo mentre ti affanni a ricostruire ha dell’incredibile. Il coperchio del vaso di Pandora si sta aprendo piano piano dopo 2 anni di studio e applicazione quotidiana.

L'ex sindaco Casto e l'ex vicesindaco Mancini

“‘Fermate il soldato Mancini!’. Quello che sta emergendo mentre ti affanni a ricostruire ha dell’incredibile. Il coperchio del vaso di Pandora si sta aprendo piano piano dopo 2 anni di studio e applicazione quotidiana. E tu lo racconti alla città. Ma si avverte tensione, nervosismo, spasmi di corpi senza ossigeno ormai dal giugno 2016 che temono ora per i prossimi anni: amici degli amici, parenti e conoscenti, vicini e lontani, cerchi magici concentrici che partono del trinomio del potere: Politica Affari Apparato.
Manca l’ossigeno a molti a Nettuno ma la maggioranza dei cittadini respira aria fresca e nuova, gode di una città migliore, un ambiente salubre e sano. La società interdetta per mafia non c’è più, la città e più pulita e decorosa, i lavoratori sono pagati. L’appalto di 70 milioni di euro circa fra qualche settimana vedrà il vincitore. Il nuovo cimitero civile andrà fatto, parliamo di un’ opera da 30 milioni di euro e con quello che sta accadendo al Cimitero attuale e il TAR che sentenzia, si complica la questione. Tutto viene segnalato in ogni sede e alle autorità competenti. E l’ossigeno??! Non torna?  Fin quando ci sono i cittadini che garantiscono altri cittadini, no. Ecco che si alza il livello, scende in campo l’artiglieria pesante per destabilizzare, delegittimare, screditare, fino a rimuovere il tappo dell’ossigeno. Cittadini saranno nostro scudo”.

Questo l’ultimo post scritto dal Vicesindaco di Nettuno sulla sua pagina Istituzionale, appena due giorni prima della completa frattura dei rapporto tra la giunta di cui fa parte fin dal primo giorno, con il Sindaco Angelo Casto. Una frattura repentina che ha coinvolto tutta la squadra ma che vede Mancini nel mirino di molti da tempo, il bersaglio più facile perché certamente il personaggio più in vista di un’Amministrazione in cui il Primo cittadino ha molto delegato. Un Vicesindaco dinamico, che all’inizio sembrava essere la spalla perfetta su cui il primo cittadino (spesso assente per lavoro) si è appoggiato di peso, con una delega di primo piano ma che aveva sottocchio ogni settore. Molto deciso nella sua azione politica, nelle comunicazioni, al punto di arrivare nel tempo ad oscurare il Sindaco eletto che, voci di corridoio, dicono sempre meno felice di tanta espansività. Una personalità decisamente più prudente quella di Casto, nelle firma degli atti, nel prendere posizioni politiche sugli eventi, nel dare comunicazioni e fare dichiarazioni ai cittadini ed alla stampa che sono soprattutto legate agli atti della sua giunta. Un Vicesindaco che in consiglio comunale prendeva di mano e replicava all’opposizione, prendeva posizione, illustrava progetti, mentre il primo cittadino restava in silenzio o forniva lapidarie risposte ma solo se non direttamente chiamato in causa. Non a caso parte dell’opposizione, comunque infastidita anch’essa dal dinamismo di Mancini, giocava polemicamente a chiamarlo Sindaco, sottolineando il ruolo dominante evidente fino all’ultima assise.

Di recente le comunicazioni e le battaglie del vicesindaco si sono fatte, se possibile, ancora più “vivaci”. La questione del Cimitero. “Non mi fermerò, prima di arrivare alla verità”, ha detto sempre Mancini, ma anche la questione Parco, il settore Ambiente, le bonifiche ambientali, l’esproprio di aree di sosta a prezzi esorbitanti… tante questioni su cui il Vicesindaco ha iniziato a sollevare il velo che ora rischiano di restare al palo, per la gioia di più di qualcuno.