E’ stata una mattinata entusiasmante quella appena trascorsa per gli studenti dell’Itis Trafelli di Nettuno che hanno preso parte alla conferenza sul tema “Ai confini della Fisica Moderna: dai quark ai buchi neri”. A relazionare ai ragazzi un Fisico di primo piano, di caratura internazionale. Si tratta di Catalina Curceano. La Curceano è il Primo Ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Laboratori Nazionali di Frascati. Ha svolto il dottorato di ricerca nell’ambito dell’esperimento OBELIX (CERN) nel campo della spettroscopia dei mesoni esotici. Dirige un gruppo di circa 20 ricercatori nell’ambito della fisica adronica e nucleare.
“Gli studenti hanno sommerso di domande la ricercatrice – ci racconta uno ei professori che ha organizzato l’evento – lei stessa è rimasta contentissima dell’attenzione e dell’entusiasmo dei ragazzi che l’hanno accolta con molta curiosità. Ci ha parlato della nascita dell’Universo e delle varie teorie che l’accompagnano, abbiamo anche ricordato il grande scienziato Stephen Hawking, che il destino ha voluto scomparisse proprio oggi. Un grandissimo che ha contribuito a scoprire quello che si sa del nostro mondo e dello spazio che lo circonda”. “Un dato che fa riflettere – aggiunge il professore – è che conosciamo appena il 4% del nostro Universo. Non conosciamo praticamente nulla. Tutto è materia oscura. Qualche spiraglio e lo ha dato proprio la nostra ospite che ci ha parlato degli Interferometri per misurare le onde gravitazionali, ce ne sono solo tre al mondo, uno vicino a noi. Ci ha raccontato la fisica delle particelle, le più piccole fino al bosone di Higgs, o particella di Dio. Delle ricadute della fisica delle particelle sugli studi per le cure sui tumori”. L’invito della relatrice ai ragazzi è stato quello a studiare e fare ricerca. Studiare e magari contribuire a nuove scoperte, come Hawking a cui si deve la teoria cosmologica sull’inizio senza confini dell’Universo (denominata stato di Hartle-Hawking) e la termodinamica dei buchi neri, la cosiddetta “radiazione di Hawking”. Ma lo studio e l’osservazione dell’Universo non si è mai fermata: negli anni Hawking rivide più volte le sue scoperte senza mai smettere di indagare i “confini” del cosmo portando oltre le conoscenze dell’uomo.