Home Cronaca Assegnazione illegittima per l’ampliamento del Cimitero di Nettuno, condannato il Comune

Assegnazione illegittima per l’ampliamento del Cimitero di Nettuno, condannato il Comune

Il Comune di Nettuno è stata condannato dal Tribunale Amministrativo regionale (Tar) del Lazio a risarcire la Edil Safer Srl con 72.100 euro, oltre rivalutazione monetaria e interessi. Si tratta di una ditta che ha partecipato al bando

Il Cimitero di Nettuno

Il Comune di Nettuno è stata condannato dal Tribunale Amministrativo regionale (Tar) del Lazio a risarcire la Edil Safer Srl con 72.100 euro, oltre rivalutazione monetaria e interessi. Si tratta di una ditta che ha partecipato al bando di gara per i lavori di ampliamento al Cimitero comunale, bando che risale all’amministrazione Chiavetta. Il Tar attribuisce al Comune la colpa di aver “illegittimamente aggiudicato l’appalto per i lavori di completamento del cimitero comunale – settimo lotto – danneggiando la ditta” che ha presentato ricorso. Il Tribunale ha accolto due dei sette motivi inclusi nel ricorso presentato per chiedere l’annullamento dell’aggiudicazione dell’appalto del 2012 e di tutti gli atti conseguenti. In particolare, il Tar, pur non annullando la procedura – si è tenuto conto del numero di anni trascorso dall’aggiudicazione – poiché ‘risulterebbe estremamente difficile prevedere il subentro della ricorrente nel contratto d’appalto a suo tempo stipulato’, ha deciso di accordare una tutela risarcitoria in base ‘all’utile economico che sarebbe derivato all’impresa dall’esecuzione dell’appalto’ stesso. Per capirsi, il Tar ha evidenziato l’errata attribuzione dei punteggi in sede di gara: infatti, alla società vincitrice della gara – La Morolense Prefebbricati Srl – era stato attribuito il punteggio di 0,83 punti relativo alla possibilità di riduzione dei tempi di lavorazione rispetto a quelli prefigurati dalla stazione appaltante. In realtà, dai verbali di gara, il Tar ha stabilito che è emerso che la ditta in questione non aveva offerto alcuna riduzione: dunque, non avrebbe potuto ricevere quel punteggio e, secondo un conteggio fornito dalla ditta ricorrente e non contestato in sede di giudizio, la graduatoria avrebbe visto come prima classificata una rete temporanea d’impresa, come seconda la Edil Safer Srl e come terza l’effettiva aggiudicataria. La Rti vincitrice, però, sempre secondo il Tar, avrebbe dovuto essere esclusa dalla gara: gli atti, infatti, non erano firmati da entrambi i rappresentanti della rete temporanea d’impresa, ma soltanto dalla mandataria. Di conseguenza, l’appalto andava aggiudicato alla seconda classificata che, secondo la graduatoria “rivista”, sarebbe stata proprio la ditta ricorrente. Considerato, però, che non è ‘rinvenibile alcun elemento utile a conoscere lo stato di avanzamento dei lavori e l’eventuale completamento di essi’, anziché annullare tutto e aggiudicare l’appalto alla Edil Safer Srl, il Tar ha disposto il risarcimento danni. Il Comune e la ditta controinteressata (La Morolense Prefabbricati Srl) possono fare ricorso al Consiglio di Stato.