Sono circa 70 le famiglie truffate da una concessionaria di Auto con sede a Padova, in via Bezzecca. C’è chi ha pagato con un assegno un anticipo di 9 mila euro per un’Audi Q5, chi ha fatto un bonifico di 13 mila euro come prima rata di una Bmw che gli sarebbe costata a breve 30 mila euro, chi – e sono tanti – ha versato 17.800 euro per una Kia Sportage. Un operaio di Genova da poco in pensione ha versato tutti i suoi risparmi, 20mila euro, per un’auto che oggi sa che non vedrà mai. Tutte queste persone, in diversi comuni e regioni d’Italia, hanno presentato denuncia per truffa nei confronti di due persone entrambe residenti a Nettuno. I due sono stati denunciati a piede libero, in attesa che le indagini facciano il loro corso. Ad indagare i Carabinieri di Padova, che hanno accolto denunce per una truffa dell’importo di circa 200mila euro, ma il giro economico legato alle false vendite sembra destinato ad allargarsi e di molto. “Io sono uno dei truffati – ci spiega in evidente stato di esasperazione un uomo residente a Genova, che ha contattato la nostra Redazione per raccontare la sua storia – con altri che hanno subito questa ingiustizia abbiamo contattato un investigatore privato e speso altri soldi perché non intendiamo passare sopra a questa storia. Sappiamo che le persone che ci hanno truffato sono a Nettuno, addirittura uno dei due lavora con dei bambini. Vogliamo giustizia e tutti e due sappiano che non lasceremo correre. Vogliamo i nostri soldi indietro e che paghino per quello che hanno fatto. Ho visto un ragazzo in lacrime, ha venduto la sua auto, si è fatto prestare dei soldi dal padre e ha preso un prestito per versare 38mila euro per un’auto che non vedrà mai. Sono cose che non si possono superare. Aspettiamo giustizia in tempi rapidi, non ci possiamo rassegnare al fatto che in questo paese possano succedere simili cose senza nessuna tutela per le vittime”. I due denunciati, dopo aver venduto le auto mai consegnate, hanno lasciato la concessionaria e sono andati via. Sui vetri un cartello che recita “Si avvisano i signori clienti che siamo all’estero per acquisto auto. Per qualsiasi informazioni rivolgersi a…” seguiva un numero di cellulare staccato. Questo accadeva a dicembre. I vicini di concessionaria parlano senza mezzi termini di ‘fuga’. “C’era 54 auto in concessionaria – spiegano – ne è rimasta una e non si vede più nessuno”. I titolari chiedevano un acconto ed il saldo al momento dell’immatricolazione delle vetture provenienti dalla Germania, immatricolazioni mai avvenute, i prezzi vantaggiosi, certo ma non più di altre rivendite. Nell’immediatezza dei fatti lo stupore, oggi a prevalere è la rabbia dei truffati che cercano giustizia.