“I convogli sono certamente rinnovati e questo è l’unica nota positiva. La situazione però è insostenibile se si pensa che percorrere circa 50 chilometri richiede un’ora e dieci minuti di tempo quelle rare volte in cui non si verificano ritardi. Proprio ieri sera sono ripartita alla volta di Nettuno con il treno delle 20.42 che ha lasciato Termini con due ore di ritardo a causa di un semplice guasto ad un convoglio alla stazione di Torricola (tratta con un solo binario) arrivando a destinazione poco dopo le 24. Tredici fermate da un capolinea all’altro, la maggior parte della tratta è servita da un solo binario che genera attese da diciannovesimo secolo nella malaugurata ipotesi di dover attendere convogli con la precedenza. Le carrozze non hanno sufficienti posti a sedere, sono inoltre lasciate allo sbando perché il poco personale viaggiante non riesce a garantire l’adeguato controllo sui viaggiatori senza titolo. Gli stessi addetti sono abbandonati a sé stessi nel momento in cui si trovano di fronte alla necessità di far scendere dal treno chi non ha diritto per usufruirne”.
“Le stazioni intermedie sono prive di sorveglianza e diventano di conseguenza un paradiso per tutti gli anelli della catena commerciale della droga e della microcriminalità. Nell’ottanta-novanta percento dei casi mancano le biglietterie automatiche e si riscontra l’impossibilità di poter chiedere informazioni al personale di Trenitalia semplicemente perché non ce n’è traccia. Una corsa ogni ora (frequenza che si dimezza nei giorni festivi) è sottodimensionata quando si serve tutto il litorale sud della provincia di Roma più due città molto popolose e colme di pendolari come Pomezia ed Aprilia. La Regione – conclude Zaratti – ha il dovere di ascoltare le istanze degli utenti e di fare da tramite tra questo ultimi ed il Ministero dei Trasporti affinché Trenitalia, RFI e le società ad esse collegate svolgano immediatamente il proprio dovere, cioè quello di occuparsi delle tante linee ferroviarie disastrate e dimenticate che attraversano il Lazio e che, come la FL-8 Nettuno-Roma, trasformano i passeggeri costretti a servirsene in impavidi eroi”.