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Il Pentagono cerca i soldati americani morti in guerra anche ad Anzio e Nettuno

Una delegazione del Pentagono di Washington è arrivata il 19 febbraio in territorio laziale sotto la direzione del Dr. Stephen Patrick Johnson per indagare dopo oltre 70 anni sui 190 giovani soldati americani

Una delegazione del Pentagono di Washington è arrivata il 19 febbraio in territorio laziale sotto la direzione del Dr. Stephen Patrick Johnson per indagare dopo oltre 70 anni sui 190 giovani soldati americani dispersi nei combattimenti successivi allo Sbarco Alleato sul litorale di Anzio e Nettuno del gennaio 1944.

Il DPAA, l’ Ente del Dipartimento della Difesa Statunitense, ha il compito di localizzare, identificare ed eventualmente “riportare a casa” i resti di oltre 83.000 americani dispersi in guerra (Missing In Action), non solamente quelli nella seconda guerra mondiale, ma nella guerra in Corea, in Vietnam, nella guerra fredda e nei conflitti più recenti.

La squadra si è recata nelle zone di Anzio, Cori, Velletri, Cisterna, Latina, Aprilia e Lanuvio incontrando i Sindaci ed illustrando l’attività del DPAA. Non è mancata la visita ai Cimiteri Militari di Nettuno e Pomezia, al Museo dello Sbarco di Anzio, a Piana delle Orme, all’esposizione “Un ricordo per la pace” presso il Liceo Meucci di Aprilia ed al Memoriale dedicato ad Eric Fletcher Waters ed ai Caduti senza sepoltura ubicato nel piazzale dello stesso Istituto.

La finalità della missione del DPAA è quella di poter carpire ogni tipo di informazione utile per le ricerche dei propri militari per darne finalmente degna sepoltura ed un luogo ai famigliari per onorarne la memoria. Nella lunga lista dei nominativi dei dispersi ci sono alcuni nomi di soldati italo-americani morti nei combattimenti ad Aprilia. Tra tutti Silvio Bolino ed Emilio Farino, nome e cognome totalmente italiani, morti ad Aprilia nel febbraio 1944. Il DPAA rivolge un appello a collezionisti e detentori di materiale bellico USA ritrovato in zona auspicando la segnalazione dei reperti contrassegnati da segni identificativi dei soldati di appartenenza nonché del luogo del loro ritrovamento. Importante in tal senso chiarire che il DPAA non è interessato agli oggetti nello specifico, ma solo alle informazioni che vi si possono trarre. Una collaborazione quella dei collezionisti e dei metal detectoristi che potrebbe essere determinante nel riportare a casa almeno alcuni dei soldati scomparsi nei tragici combattimenti del 1944.

“Noi di Un ricordo per la pace ce la metteremo tutta per far tornare a casa qualcuno dei 190 militari americani che compaiono nella lista del DPAA – spiega la presidente Elisa Bonacini – ma il nostro impegno è lo stesso per tutti i soldati dispersi, di ogni nazionalità e schieramento. Informazioni alla e-mail el.bonacini@gmail.com.