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Diluvio e miti del Globo, il 9 marzo appuntamento al Museo civico di Anzio

Preceduta dalle conferenza su “I Carri degli Dei” (con cui lo Stasi ha immerso il pubblico in un mondo nuovo fatto di ipotesi fantastiche, ma tutte comprovate da tradizioni scritte e ritrovamenti fisici ed archeologici), “Le lenti nell’antichità”

Il Diluvio Universale, ovvero Noè diceva la verità

Preceduta dalle conferenza su “I Carri degli Dei” (con cui lo Stasi ha immerso il pubblico in un mondo nuovo fatto di ipotesi fantastiche, ma tutte comprovate da tradizioni scritte e ritrovamenti fisici ed archeologici), “Le lenti nell’antichità” (che ha aperto interrogativi impensabili sulla possibilità che popoli antichissimi potessero avere simili conoscenze), “Il Calendario Maya” (che ci ha sorpreso per la precisione con cui questo popolo poteva seguire il ciclo solare ed equinoziale con una precisione assoluta nell’arco di 130.000 anni! Si avete letto bene 130.000 anni) ed, ultima, sul mito di “Atlantide” (incentrata non tanto su una localizzazione precisa quanto sulla possibilità che ci potesse essere stata una “civiltà” anteriore a quella che noi conosciamo) il nostro concittadino Maurizio Stasi si cimenta ora sulla “Teoria del Distacco Crostale” che è il corollario a tutto il discorso sin qui enunciato dal nostro ricercatore!

La teoria di cui ci parlerà, ha tenuto a precisare, è l’elaborazione di una intuizione dell’ammiraglio Barberio con la quale si tendeva a spiegare una delle collocazioni atlantidee che, opportunamente studiata, porta invece a dare una spiegazione totale agli oltre 500 miti e legende pervenuteci da ogni parte del Globo!

Si parlerà quindi del “Serpente arcobalento” dei popoli polinesiani, della “variazione della mappa celeste” osservata dai Cinesi, dei miti di “Yama” e “Gilgamesh” delle popolazioni indiane, del “diluvio universale” narrato dalla Bibbia, di “Deucalione e Pirra” dei Greci, della “caduta del cielo” dei popoli Celtici, della “variazione dell’asse terrestre” degli Hopi, del “Nano” che sollevava le montagne al suono di una tromba (tanto per citarne solamente alcuni).

Miti e leggende che ci parlano di una catastrofe che mise a repentaglio l’esistenza della razza umana e determinò la fine dell’era glaciale (se glaciazione ci fu, perché questa teoria metterebbe in discussione anche questo)!

Immaginazioni di popoli paleolitici? Forse! Ma asseverate da testimonianze certe quali datazioni con il carbonio 14 o con il sistema dendrologico, dai carotaggi dei ghiacci, dalla migrazione polare, dai sedimenti con alte percentuali da acido nitrico ecc. ecc.

Non siamo in grado di asseverare totalmente quanto verrà detto, in quanto trattasi di una teoria, certo è che la conferenza prospettataci sarà un nuovo spunto per riflessioni e considerazioni che lo Stasi ci ha abituati da tempo a fare con le sue oltre 60 conferenze sin ora espletate in ogni parte gli sia stato dato di proporle,

Un appuntamento quindi quello del 9 marzo prossimo (alle 16 al Museo Archeologico di Anzio) che appassionerà senza dubbio i partecipanti.

Marzia Ossiuti