Home Politica Canile, il Vicesindaco di Nettuno Mancini: “Gli uffici ora si muovano”

Canile, il Vicesindaco di Nettuno Mancini: “Gli uffici ora si muovano”

"Da luglio 2016, dopo aver letto la determina dirigenziale con cui il Comune di Nettuno, quindi i nettunesi, pagava oltre 100.000 euro (meno della metà della spesa annua) ai canili convenzionati di Pomezia e Latina

Il progetto del canile
Il vicesindaco Daniele Mancini

“Da luglio 2016, dopo aver letto la determina dirigenziale con cui il Comune di Nettuno, quindi i nettunesi, pagava oltre 100.000 euro (meno della metà della spesa annua) ai canili convenzionati di Pomezia e Latina (quest’ ultimo solo per una decina di cani), mi attivai per capire e approfondire la questione come avrebbe fatto qualunque buon padre di famiglia per una spesa propria”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il vicesindaco di Nettuno Daniele Mancini, con delega all’Ambiente facendo chiarezza sula questione del canile comunale e delle politiche avviate nell’immediato dal suo assessorato.

“I punti principali: controllo qualità di vita degli animali e che la spesa fosse veramente a vantaggio del benessere degli animali e dei Cittadini di Nettuno.
Ho resuscitato un vecchio progetto nei cassetti degli uffici (come quello Eco centro alla zona artigiana d’altronde) parlato con il Presidente Agraria e con consigliere Dell’Uomo sensibile alla questione che ringrazio per la collaborazione fattiva, Associazioni, membri (di maggioranza) commissione Ambiente. Mi sono messo personalmente alla ricerca di un luogo idoneo, anche insieme a loro, ho fatto sopralluoghi presso canili per rendermi conto di persona, ho chiesto agli uffici l’Istituzione dell’anagrafe canina comunale (cioè dei cani del Comune di Nettuno), avevo capito che così non poteva andare: 1,3 milioni di euro in 5 anni di spesa senza alcun controllo diretto, difficoltà alle adozioni per lontananza dei siti, nessuna supervisione giornaliera sulle condizioni degli animali e le loro necessità. Avevo visto giusto – sottolinea Mancini, il cui impegno per cambiare le cose è evidente – ma nulla di fatto. Nonostante le mie ripetute sollecitazioni al dirigente e agli uffici ambiente sanità e lavori pubblici, ci sono voluti i NAS per capire che qualcosa dovevano e devono fare! Meglio tardi che mai”. Ora la questione dovrà essere affrontata per forza per trovare soluzioni idonee. E fa certamente piacere a chi ama gli animali l’idea che finalmente c’è chi inizi a parlare di ‘qualità della vita degli animali’ e della possibilità di creare una struttura il cui primo obiettivo deve essere quello di trovare famiglie che adottino i cani.