Un’ingiunzione di pagamento di circa 900mila euro quella inviata al Comune di Nettuno dal Commissario della Ipi Mario Moriconi, nominato dalla Prefettura di Roma a seguito del provvedimento di interdittiva antimafia che ha colpito la Ipi gestione ordinaria. Parte di quella somma (200mila euro circa) il Comune li ha già utilizzati per pagare gli stipendi in sospeso del personale che più volte si era recato in Comune per protestare contro i mancati versamenti rispetto al lavoro svolto. Il Comune di Nettuno ha già annunciato ricorso contro il provvedimento legale sollecitato dal commissario e, in questa complicata vicenda, si inserisce ora un terzo attore. Si tratta della Ipi gestione ordinaria di Deodati che ha chiesto un confronto con l’Amministrazione comunale per fare chiarezza sui debiti contratti dal Commissario prefettizio durante la sua gestione e confrontarsi sulle somme dovute. Abbiamo contattato Antonio Nocera, fino a qualche tempo fa delegato della famiglia Deodati per la gestione Ipi a Nettuno per capire i termini della questione. Nocera ci ha annunciato la fine del suo rapporto di collaborazione sia con la Ipi che con la Ecocar (Nocera si è dimesso dalla Ecocar, di cui era dipendente, ed ha chiuso la collaborazione con la Ipi – ci spiega – per dedicarsi all’Editoria). E’ stato quindi lo stesso Antonio Deodati, che conferma il divorzio da Nocera, ad annunciare l’avvio di una corposa controversia con la gestione commissariale Ipi che, sembra, abbia lasciato dietro di se una scia di debiti con diversi soggetti, per beni e servizi resi, con cui la gestione ordinaria non vuole avere nulla a che fare. Il confronto con il Comune dovrebbe servire a fare luce sui conti che continuano a non tornare. Il rapporto di collaborazione tra il Comune di Nettuno e la Ipi commissariata, lo ricordiamo, si è interrotto con sei mesi di anticipo rispetto alla scadenza naturale, dopo una serie di problemi sollevati proprio dal Commissario, prima con l’invio di oltre 700 lettere di richiamo al personale, poi per il blocco di alcuni conti a causa di accertamenti di Equitalia e cartelle esattoriali che risultavano non pagate. Ora quella che si profila è una battaglia legale a tutto campo per capire chi ha contratto debiti considerevoli e, soprattutto, chi sarà chiamato a pagarli.