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Guerra tra Comune di Nettuno e Commissario Ipi, in ballo 800mila euro

Il divorzio tra il Comune di Nettuno e il Commissario prefettizio della Ipi Mario Moriconi non è stato dei più sereni. Tante le polemiche sulla gestione di Moriconi, sollevate anche dal personale della Ipi e dalla gestione ordinaria (diverse le cause in corso anche tra i Deodati e il Commissario per una serie di contestazione conomiche e gestionali) e una fine decisamente brusca del rapporto di collaborazione che ha lasciato in sospeso gli stipendi del personale per quasi tre mesi. A subentrare alla Ipi commissariata è stata la Tekneko e, a fronte delle difficoltà economiche della Ipi, il Comune dopo ampie sollecitazioni del personale e anche dei sindacati, ha deciso di anticipare al personale gli stipendi in sospeso. Il Commissario della Ipi ha quindi deciso di impugnare di fronte al Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Lazio  alcuni atti amministrativi del Comune di Nettuno, tra cui la determina del Dirigente con cui si è dato seguito alla surroga del pagamento degli stipendi. Il Commissario è arrivato a chiedere i soldi dell’anticipazione degli stipendi al Comune (si tratta di circa 800mila euro) con un’ingiunzione di pagamento, di fatto sconfessando l’operazione ‘sociale’ dell’Amministrazione, che operando in favore dei dipendenti ha dato respiro economico a tante famiglie in difficoltà. Un atto giudiziario che, ovviamente, l’Amministrazione comunale di Nettuno ritiene inammissibile e contro il quale ha avviato il procedimento di opposizione. Di fatto sembra certo che i soldi che la Ipi chiede oggi al Comune sono quelli già versati agli ex dipendenti. Saranno le aule di Tribunale, si spera, a fare chiarezza sulla gestione contabile del periodo commissariale della Ipi, la cui ricostruzione ad oggi non è del tutto chiara.