Home Politica Ripristinata la raccolta umido ad Anzio, lo smaltimento sempre più difficile

Ripristinata la raccolta umido ad Anzio, lo smaltimento sempre più difficile

E' stata risolta oggi la situazione di disagio legata alla mancata raccolta dell'umido nel Comune di Anzio nei giorni scorsi. Il disagio era legato agli impianti di smaltimento dei rifiuti carenti a livello regionale, e dopo che la Regione Lazio

E’ stata risolta oggi la situazione di disagio legata alla mancata raccolta dell’umido nel Comune di Anzio nei giorni scorsi. Il disagio era legato agli impianti di smaltimento dei rifiuti carenti a livello regionale, e dopo che la Regione Lazio ha interdetto l’impianto della Rida Ambiente alla raccolta di umido, dopo la chiusura della Kyklos di Aprilia e della Sep di Pontina perché entrambi gli impianti non a norma appestavano i residenti, la situazione è diventata esplosiva. Non solo per Anzio. “Abbiamo avviato subito delle ricerche per un nuovo sito di stoccaggio – ci spiega il Dirigente del Comune di Anzio Angela Santaniello, che da pochi giorni si trova a gestire anche il settore Ambiente, completamente da rifondare dopo i noti fatti di cronaca – incontrando enormi difficoltà. Gli impianti più vicini sono chiusi, quelli più lontani ci hanno rifiutato l’accesso. Per 15 giorni Guidonia ci ha accolto ma non oltre, poi avevamo trovato un nuovo centro che chiedeva un umido di qualità. Abbiamo sottoposto i rifiuti d Anzio a delle analisi, ma non sono risultati idonei. Quindi la situazione è diventata critica, al punto che i cittadini si sono accorti del disagio. Oggi, dopo infinito lavoro e molta insistenza, abbiamo affidato lo smaltimento a Refecta che li porta in Puglia, quindi da questa mattina è stata nuovamente avviata la raccolta. Ho chiesto la collaborazione del personale che raccoglie e della Polizia locale per dare una corretta informazione ai cittadini sui fatti. Di questa situazione abbiamo informato Anac e Prefettura – spiega ancora la Santaniello – perché i costi quando i rifiuti si scaricano oltre i 200 km, aumentano e incidono sui cittadini. Non ci sono correttivi o prezzi calmierati, ma l’Amministrazione purtroppo è vincolata e non ha possibilità di scelta, oggi si conferisce a chi apre le porte. Il problema è risolto ma non in modo ottimale e la speranza è che non si creino altri disagi con gli impianti in uso”. Quello che emerge, certamente non solo per il Comune di Anzio, è una situazione critica all’estremo per quello che riguarda lo smaltimento dei rifiuti in tutta la Regione Lazio. Un problema simile, nei mesi scorsi, lo ha avuto il Comune di Nettuno, proprio a seguito della chiusura di Kyklos e Sep. Il Comune del Tridente oggi porta i rifiuti in Abruzzo. Ma se anche questi impianti dovessero avere dei problemi i piani di riserva sono finiti. E la Regione Lazio, competente in materia di piani di smaltimento dei rifiuti, non sembra che si stia organizzando con una programmazione che dia risposte concrete alle Amministrazioni locali e ai cittadini per uno smaltimento sostenibile sia da un punto di vista ambientale che dei costi.