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Michela cerca Simone di Anzio disperatamente, l’amore ai tempi di internet

E’ una ragazza innamorata a scrivere un accorato appello alla nostra redazione per ritrovare un ragazzo che ha conosciuto in un locale a Roma. Un ragazzo di Anzio, Simone, che fa l’infermiere. Diamo spazio sul nostro giornale a Michela Caruso, che racconta la sua storia con parole davvero accorate.
“Buonasera, sono Michela, una ragazza di Roma un po’ pazzerella. Probabilmente ho sbagliato ancora, farò la solita “grezza” epocale, ma non importa. Può darsi che, tra voi si nasconda qualche spirito “romantico”, come me. Io ci provo comunque a farvi il mio appello accorato, voi siete liberi di rispondermi o meno, di ridere alle mie spalle, di dirmi che siete un giornale, non una trasmissione di Maria De Filippi. Tanto non ci conosciamo.
Il problema è che mi sono infatuata, o per meglio dire, mi sono presa una cotta colossale per un ragazzo di Anzio. Di lui so poco perché l’ho conosciuto, lo scorso dicembre, in un affollatissimo locale di Roma, il Caffè Caruso, dove mettono prettamente reggaeton e musica latino-americana. Abbiamo parlato per qualche ora, devo dire che lui è simpaticissimo, travolgente. Senza entrare nei dettagli, vi dico sinceramente che ci siamo subito piaciuti, ma io ero in una condizione emotiva particolare. Il fatto è che un anno fa ho chiuso una storia di ben 11 anni con un ragazzo che ha lasciato in me una grande ferita aperta. Insomma, mi fido ma non troppo… Prima di congedarlo, ho commesso l’errore fatale di dirgli che ero ancora innamorata del mio ex e, a queste mie parole, Simone ha abbassato lo sguardo come a dire: Ok, addio, peggio per te. Poco prima aveva fatto la classica battuta “non sai che cosa ti sei persa” ma, mentre andava via per tornare ad Anzio (insonnolito e stranito) gli ho letto una delusione profonda negli occhi. Ho sentito che non l’avrei più rivisto; purtroppo, così è stato. Non so nemmeno se avesse memorizzato il mio numero di cellulare perché gliel’avevo dato a inizio serata, tra mille perplessità, tra la confusione di un corridoio affollato da gente che ballava e beveva. E’ probabile che l’abbia cancellato la mattina stessa che ci siamo conosciuti, visto il mio atteggiamento un po’ freddo, specie alla fine. Quello che chiedo, gentilmente, con tutto il cuore (e con tantissima faccia tosta, lo ammetto) è di far sapere, con gli strumenti che avete a disposizione, alla fine di un notiziario locale, come notizia “folcloristica”, diciamo, a questo ragazzo, che IO MI SONO PENTITA AMARAMENTE di averlo mandato via, nonostante mi avesse quasi supplicato di farlo restare da me a dormire o di andare a casa sua, ad Anzio.
La verità è che le emozioni forti, i sentimenti forti, mi spaventano. E’ per paura di innamorarmi che ho agito così, perché ho sentito immediatamente, a pelle, mentre mi abbracciava teneramente, che lui poteva essere una minaccia alla mia libertà, alla mia “singletudine”. Dopo un anno che vivo da sola, solo da poco ho ripreso ad uscire e a non pensare più al mio ex. Simone è arrivato come un tornado, inatteso, mi ha emozionato nel profondo. Insomma, sono cotta, sono pazza di lui, e questo l’ho realizzato solo i giorni seguenti, quando sentivo che mi mancava e lui non si faceva vivo. Che vi posso dire di lui?
Simone è di Anzio, ma potrebbe vivere anche a Lido dei Pini, a Lavinio, non ha specificato, ha 29 anni è del segno del Leone, ha un marcato accento locale e mi ha detto di essere un infermiere. Lo so cercare un infermiere col suo nome negli ospedali di Anzio, Nettuno, è peggio che cercare “Maria per Roma”, infatti, ho chiamato tutti gli ambulatori, tutti i Pronto Soccorso, fino a Terracina. Niente, di Simone manco l’ombra. Ormai mi conoscono tutti, pure i portantini.
Fisicamente è così: alto un metro e 80, fisico snello, scolpito (so che giocava a calcio prima di farsi male per colpa di un incidente stradale); ha occhi scuri, capelli scuri, lisci, corti, con dei ciuffi che gli ricadono davanti gli occhi. Bel sorriso, insomma, per me è stupendo. Lui è bello anche “inside”, ha un carattere dolcissimo, paziente, generoso. Almeno l’apparenza è tale… Si è capito, per caso, che sono PAZZA DI LUI??? NO?
Che dire, io spero sinceramente che voi possiate farlo sapere a tutti gli ANZIANI (No Michela gli abitanti di Anzio si chiamano anziati o neroniano ndr), spargere la voce che “Michela Caruso” (così mi aveva rubricata lui) lo sta cercando per mare e per terra, senza risultati, da oltre un mese… Sono disperata, provateci a tempo perso… magari uno dei suoi amici di Anzio con i quali è venuto a ballare a Roma sente l’appello e vi contatta! Volesse il cielo! Sto alla frutta, lo so. Mi dispiace avervi coinvolto in questa mia folle ricerca… vi chiedo scusa del tempo e dello spazio che vi ho rubato, ma, sappiate pure che il bene che si fa prima o poi si riceve indietro! Offro una cena a chi me lo trova”. Chiunque conosca Simone può contattare la nostra redazione, anche su Fb, per avere il numero di Michela.