L’appalto per il servizio delle mense scolastiche nelle scuole di Anzio per gli anni dal 2016 al 2021 è regolare. Lo ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) del Lazio, che ha respinto il ricorso presentato da Vivenda, esclusa dalla graduatoria di gara. La società Vivenda chiedeva l’annullamento “del disciplinare di gara nella parte in cui si stabilisce la soglia di sbarramento per il punteggio tecnico; di tutti gli atti concernenti la valutazione delle offerte tecniche ed in particolare di quella della ricorrente, del provvedimento di nomina della commissione di gara, di tutti gli atti della procedura ivi inclusi i verbali di gara, del provvedimento di aggiudicazione della gara di data ed estremi non noti, di ogni altro atto presupposto, preordinato, connesso, consequenziale, esecutivo”. La gara è stata vinta dalla società Dussmann Service.
La Commissione di gara nel marzo 2017 aveva disposto l’“esclusione” della società Vivenda per il mancato raggiungimento del punteggio tecnico di 36 punti, fissato dal disciplinare di gara quale “soglia di sbarramento”. La ricorrente aveva denunciato la “mancata pubblicazione del provvedimento di nomina della commissione dei curricula dei commissari, in spregio, tra l’altro, del principio di trasparenza”, nonché la circostanza che “nessuna seduta pubblica è stata convocata per la comunicazione dei punteggi assegnati dalla commissione di gara alle offerte tecniche presentate dai concorrenti”. Il Comune di Anzio, dal canto proprio, aveva affermato la “riconducibilità dell’esclusione all’incompletezza dell’offerta”. E il Tar ha sposato questa linea, respingendo il ricorso e condannando Vivenda a risarcire 1.500 euro di spese legali al Comune di Anzio e altrettante alla Dussman, che si era costituita in giudizio.