E’ il consigliere comunale di Nettuno Claudio Dell’Uomo a tornare sulla chiusura, ormai prossima, del Laboratorio analisi dell’ospedale di Anzio che comporterà una serie di disagi ai cittadini, ai medici e agli infermieri, in alcuni casi letteralmente accecati rispetto alla possibilità di avere in tempo reale i risultati delle analisi e quindi delle condizioni di salute di chi è sottoposto a verifiche mediche e persino ad urgenze. “Fin dal primo momento in cui ho saputo questa notizia – spiega – ho cercato di coinvolgere i Sindaci di Anzio e Nettuno in quella che deve essere una battaglia per la salvaguardia della salute pubblica. Ho presentato un’interrogazione in consiglio comunale a Nettuno e ho chiesto un consiglio comunale congiunto con Anzio. Sto ancora aspettando che mi rispondano. I Sindaci hanno voluto credere a quello che ha detto loro il Direttore generale della Asl Narciso Mostarda, ma probabilmente avrebbero dovuto chiedere al personale dell’Ospedale che cosa significa veramente la chiusura del Laboratorio analisi per il loro lavoro e per i pazienti. Io gli farei chiamare di nuovo e gli chiederei al Direttore della Asl Roma 6 se lui si farebbe operare in un ospedale dei Castelli o qui da noi ad Anzio, senza Laboratorio analisi a disposizione. I Sindaci si devono svegliare e devono capire che bisogna lottare per difendere l’Ospedale di Anzio. Già oggi per un cittadino ammalato farsi ricoverare ad Anzio è un’impresa. Posti letto sempre pieni, medici al minimo storico, infermieri, oss e volontari allo stremo. Solo due giorni fa una donna prossima alla pensione è deceduta mentre lavorava in corsia, il compagno anche lui dipendente dell’ospedale è ricoverato con un infarto e, oltre al dramma umano e personale enorme, il personale dell’Ospedale di Anzio è sempre di meno e chi è rimasto è costretto turni ancora più duri. Questa situazione deve finire, dobbiamo far sentire la nostra voce alla Asl che nega ai cittadini il diritto alla salute. Chiedo ai sindaci di Anzio e Nettuno di andare a prenotare una visita oculistica, un’ecografia o un esame specialistico e vedere quali sono i tempi di attesa. Forse poi capiranno che è ora di intervenire prima che i cittadini siano costretti ad andare dal privato come unica scelta possibile”.