“Solidarietà è un sostantivo femminile. Maria Cupelli – Maria Teresa Lo Fazio – Antonella Mosca (in questo momento non me ne vengono in mente altre, ma ce ne sono) donne, madri, lavoratrici, con esperienza politica e presenza nel sociale, nel mondo dell’ambientalismo, nelle professioni, nella scuola. Battete un colpo! Aiutateci a costruire un vero cambiamento che non sia solo una sostituzione di personale dentro lo stesso sistema”. E’ un vero e proprio appello quello che lancia dalla sua pagina Facebook Enzo Toselli responsabile ad Anzio de “Il coordinamento Art.1-MDP” nato di recente per ridare slancio alle forze di sinistra sul litorale sud di Roma. La nascita il 3 dicembre, con la presentazione a Roma di “Liberi e uguali”, l’impegno su Anzio insieme a Giuseppe Polverini ed oggi uno sguardo al voto ormai prossimo.
“Non voglio candidare nessuno – spiega Toselli, che abbiamo chiamato dopo aver letto il post – ma oggi che sembra funzionare tutto al contrario, con auto candidature referenziali senza progetti e programmi, mi sento di dire che il nome di una donna sarebbe una piacevole novità. Per il resto – aggiunge – stiamo affinando delle proposte programmatiche anche se sono partiti tutti con le candidature. Un modo un po strano di procedere. Liberi e uguali, il prossimo 13 gennaio organizza un’iniziativa sulla legalità e ci sarà la presentazione del nuovo soggetto politico all’Hotel Garda”.
E poi – chiediamo – penserete alle alleanze?
“Quello delle alleanze è un discorso che va verificato sulla base delle persone – replica Toselli – ci alletta l’idea di una candidatura al femminile. Ci vuole anche coraggio per presentarsi, governare un comune non è semplice e ad oggi ci sono persone che si propongono a titolo individuale senza un retroterra preciso e per portare avanti se stessi più che un progetto, ma fare il Sindaco è, deve essere, un atto di generosità. Una donna con un attività seria, preparata in ambiti importanti ci sembra una figura adatta. Se fossero loro ad avere un proposta da presentare sarebbe bello. A mio avviso – conclude – si dovrebbe ribaltare il metodo delle auto candidature personali, che sembrano slegate da un progetto e da reale consenso. Di donne che possono mettersi a disposizione per un percorso davvero valido, oltre alle tre che h citato, ce ne sono tante. Un ragionamento su questa possibilità ci farebbe piacere, una potenzialità che non andrebbe dispersa e che rimetterebbe in riga tante cose che oggi sembrano fuori controllo, con troppo individualismo e tanta irresponsabilità”.