Home Politica Elezioni comunali ad Anzio, D’Arpino propone “l’impeachment” per Bruschini

Elezioni comunali ad Anzio, D’Arpino propone “l’impeachment” per Bruschini

E’ l’ex Presidente della Capo d’Anzio ed ex assessore all’Ambiente della giunta De Angelis Luigi D’Arpino

Il Presidente della Capo d'Anzio Luigi D'Arpino

E’ l’ex Presidente della Capo d’Anzio ed ex assessore all’Ambiente della giunta De Angelis Luigi D’Arpino a prendere una posizione critica in maniera estrema, sul sindaco di Anzio Luciano Bruschini che ha imposto il nome di Candido De Angelis come guida della coalizione di centrodestra alle prossime elezioni comunali. D’Arpino, sui social e alla stampa, arriva a parlare ed invocare l’Impeachment Politico – a similitudine della messa in stato di accusa nel sistema politico americano – nei confronti del Sindaco da parte dei dirigenti provinciali, regionali e nazionali di Forza Italia.

“Premetto che ognuno è libero di sostenere come candidato a qualsiasi cosa qualsiasi persona – spiega D’Arpino – essendo ancora e fino a prova contraria l’Italia una democrazia, mi stupisco però che il comune di Anzio sia stato per circa un mese senza la Giunta solo perché qualcuno, giustamente, non si è voluto adeguare ad una prepotente imposizione ‘fascista’ del Sindaco, e detto da me che nasco fascista è tutto dire. Non contento di aver tentato di imporre agli assessori un nome deciso da lui e da lui solo per la carica di Sindaco, Bruschini ha persino diffuso comunicati, in qualità di Coordinatore di Forza Italia, generati dalla sua stessa segreteria amministrativa e non politica.

E’ bene ricordare a tutti che la scelta di un candidato a Sindaco, nel Centrodestra di Anzio, è sempre affiorata dopo acerrimi confronti. Ma sono sempre stati confronti estesi agli iscritti dei Partiti della coalizione, ai simpatizzanti, agli eletti alle precedenti elezioni (Consiglieri comunali), ai designati (assessori) ed ai Presidenti di Circolo ed ai direttivi quando AN e FI avevano i Circoli. Chi meglio di me potrebbe raccontare i serrati dibattiti del centrodestra Anziate, all’epoca della candidatura di Bertollini, del doppio mandato di De Angelis e del doppio mandato di Bruschini, quando io stesso nel 2008, con un evidentissimo passo indietro, dopo ampio dibattito interno che più ampio non si poteva, lasciai campo libero alla candidatura di Bruschini accettando poi la nomina a presidente della Capo d’Anzio.

La tanto sbandierata democrazia e il dialogo democratico che Bruschini si vanta di ben conoscere, ricordando sempre la provenienza dal Partito socialista, da cui proveniva, è bene ricordare, tra l’altro anche Mussolini, non sembra essere stata applicata in quella che nei fatti è stata una vera e propria epurazione degli assessori Placidi e Cafà, che sono stati “cacciati” colpevoli soltanto di voler discutere per il nome del futuro candidato a Sindaco, come giusto, su una rosa di candidati e non su un solo nome imposto. Fossi stato il coordinatore regionale Claudio Fazzone, il giorno della presentazione della candidatura di Fabio Capolei alle elezioni regionali, nella sede di Forza Italia di Anzio, dove mi dicono che con tono piccato il Sindaco abbia ricordato a tutti i presenti di essere il coordinatore di FI e quindi il padrone di casa, avrei immediatamente sospeso con un “impeachment politico” necessario, il Sindaco dal suo ruolo di coordinatore cittadino, per alto tradimento. Il paventare la destra unita facendola esplodere imponendo un nome che molti di coloro che dovrebbero appoggiarlo nascostamente assicurano di non gradire, non è certamente la scelta migliore in un momento delicato in cui il Centrodestra dovrebbe davvero essere unito.

Temo che il sindaco Bruschini – conclude D’Arpino – dividendo di fatto il centrodestra e non unendolo come racconta in giro e come vorrebbe far credere, si stia creando un alibi per addossare ad altri la responsabilità di una possibile sconfitta elettorale dovuta, se si realizzerà, all’estremo torpore che perlomeno nell’ultimo quinquennio ha attanagliato l’amministrazione comunale.

Torpore che ha trovato terreno fertile dopo i noti litigi, insulti e denunce che hanno caratterizzato la campagna elettorale del 2013 e che hanno creato destabilizzazione all’interno della compagine che avrebbe dovuto governare Anzio ma che in effetti non lo ha potuto fare perchè ha avuto un Sindaco debole perchè… ‘servo di più padroni'”.