“Si informa la cittadinanza che in riferimento alla situazione attuale e futura del laboratorio di prelievo e analisi dell’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno nulla cambierà per gli utenti, né in termini di presenza e qualità del servizio né in termini di risorse di personale impiegato”. Lo si legge in una nota stampa del Comune di Nettuno.
“Il Sindaco Angelo Casto – si legge ancora nella nota – nell’intento di verificare le notizie che stanno allertando i cittadini sulla questione naturalmente importante, si è rivolto personalmente alla fonte principale delle informazioni, ovvero la Direzione Generale della ASL Roma 6: raggiunto telefonicamente dal Sindaco, il Direttore Generale Dottor Narciso Mostarda ha fornito informazioni del tutto rassicuranti specificando che i cittadini non saranno per nulla toccati dal provvedimento che risale ad un “decreto ad acta” definito a partire dal 2014. Il decreto scaturì dall’obiettivo di riordino della rete regionale dei laboratori – come ha chiarito il Direttore Mostarda – volendo ottimizzare l’accuratezza qualitativa dei processi laboratoriali che verranno quindi centralizzati per tale motivo, così come avviene già in altre regioni italiane. Il provvedimento venne allora definito con l’ausilio di un comitato tecnico partecipato anche da dirigenti ASL della Regione Lazio. La scelta dell’Ospedale Santa Maria Goretti – come riferimento laboratoriale per i prelievi effettuati presso il Riuniti – scaturisce dal fatto di essere già una struttura di qualità, con apparecchiature all’avanguardia rispondenti all’obiettivo di ottimizzazione perseguito. A muoversi, dunque, non saranno le persone ma solamente le “provette”. Anche gli operatori non si sposteranno e il laboratorio dell’Ospedale Riuniti di Anzio-Nettuno continuerà a svolgere tutte le analisi d’urgenza oltre che quelle necessarie ai ricoverati e a tutto quanto di immediata necessità per gli utenti”. “Seguirò personalmente lo svolgersi degli eventi” ha poi aggiunto il Sindaco Casto. Eventuali aggiornamenti in merito saranno forniti alla cittadinanza. Eppure, nonostante le rassicurazioni, la decisione sembra destinata a creare scompensi. Basti pensare che il trasferimento non è ancora operativo poiché il sistema informatico dell’ospedale di Latina non è compatibile con quello di Anzio e Nettuno, che dialoga con il sistema in uso ai Castelli. Un sistema che crea disagi continuamente sia per la prenotazione che la prestazione degli esami.