Home Cronaca Falso in Bilancio: Chiavetta, Faraone e i Revisori assolti con formula piena

Falso in Bilancio: Chiavetta, Faraone e i Revisori assolti con formula piena

L'ex sindaco Alessio Chiavetta, l'ex Dirigente al Bilancio Gianluca Faraone e i tre Revisori dei Conti,

Il Comune di Nettuno
L’ex Sindaco Alessio Chiavetta

L’ex sindaco Alessio Chiavetta, l’ex Dirigente al Bilancio Gianluca Faraone e i tre Revisori dei Conti, Ermanno Cicchetti (difeso dall’avvocato Barbara Morbinati), Barbara Scoppetta (difesa dall’avvocato Miriam Cuneo) e il Presidente dei Revisori Michele Scognamiglio (difeso dall’avvocato Nicola Di Nisco) sono stati assolti, per la terza volta, dall’accusa di falso in Bilancio con formula piena “perché il fatto non sussiste” e questa volta sembra davvero che la parola fine alla vicenda giudiziaria sia quella definitiva.

“Con tutto il rispetto per gli interessati che hanno patito è stata una bella esperienza giuridica e processuale che a mio parere ha dato la giusta soddisfazione in termini di fatti e verità”. Questa la dichiarazione dell’Avvocato Ciro Palumbo che difendeva Chiavetta e Faraone il primo insieme all’avvocato Cristiano Montemagno.

L’ex Dirigente al Bilancio (ora all’Anagrafe) Gianluca Faraone

Ma ripercorriamo le fasi di una vicenda giudiziaria che ha rischiato di vedere finire dietro le sbarre l’ex primo cittadino.

Nell’estate 2013, in piena campagna elettorale per la tornata che avrebbe poi portato all’elezione del secondo mandato di Chiavetta, la Procura di Velletri chiese al Gip di Velletri, Dottor Giuseppe Cario, gli arresti domiciliari per Chiavetta. Il Pubblico Ministero di Velletri, Dottor Travaglini, aveva improntato l’accusa basandosi sulla delibera n. 5/2012 della Corte dei Conti, ravvisando un falso ideologico per gli imputati nella approvazione del bilancio e nella mancata iscrizione dei residui passivi di debito, supponendo che il ‘buco’ finanziario dell’ente, prima dell’amministrazione Chiavetta, non poteva con la nuova amministrazione essere stato sanato arrivando ad una somma ben inferiore, e da qui ipotizzò il falso nel bilancio stesso. Il Gip di Velletri rigettò le misure cautelari richieste dal PM. In quel periodo si vociferava che il Sindaco Chiavetta non sarebbe giunto in libertà alle elezioni, infatti il Pubblico Ministero fece appello al Tribunale del Riesame contro l’ordinanza del Gip per confermare la richiesta di arresto. Il Tribunale del Riesame concluse, il 3 luglio  2013, che non solo non ricorrevano i presupposti per l’applicazione delle misure cautelari, ma anche che non sussistevano i gravi indizi di colpevolezza, rigettando l’appello del Pubblico Ministero.

Tutte le parti in causa hanno sempre negato le accuse e, quando la Procura ha portato i fatti in discussione, nel febbraio del 2015, il Gup di Velletri ha prosciolto l’ex Sindaco, il dirigente dell’area economico-finanziaria e i tre Revisori dei Conti. Il Gup (giudice per l’udienza preliminare) ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere con formula piena ‘perché il fatto non sussiste’ nei confronti di tutti gli imputati. Pertanto la richiesta di rinvio a giudizio non è stata accolta. Ma la Procura, per nulla soddisfatta della decisione, ha deciso di fare ricorso in Cassazione.

La Cassazione ha annullato i proscioglimenti dell’ex sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta, del dirigente comunale Gianluca Faraone e di tre ex revisori dei conti dell’ente locale, accogliendo il ricorso del Pubblico ministero Giuseppe Travaglini, titolare dell’inchiesta denominata “Resa dei conti”. Gli atti sono infine tornati al Tribunale veliterno e il giudice per l’udienza preliminare la scorsa settimana, ha acquisito la documentazione e ascoltato gli avvocati, riservandosi di annunciare la sua decisione nella giornata di oggi. Il Gup poteva rinviare giudizio gli interessati oppure decidere per il proscioglimento ponendo fine alla vicenda processuale e così è stato. Proscioglimento con formula piena per tutti, dopo una vicenda giudiziaria durata quattro anni.