E’ un piccolo esodo quello dei bambini che avrebbero dovuto frequentare la scuola di via Aniene a Nettuno e che invece sono stati divisi tra la scuola di via Teulada e quella di via Dell’Olmo.
A raccontarci la situazione alcune mamme, che non ci stanno a dover subire quello che vivono come un sopruso e un danno ai propri figli e che sono pronte a portarli via, “in una sede adatta e migliore”.
“Me lo immaginavo completamente diverso il primo giorno di scuola di mio figlio – racconta una mamma – sono rimasta di sale quando ho visto la delusione di mio figlio che non credeva che quella fosse l’aula dove lo avrei lasciato”. Il primo giorno, alcuni dei genitori che avevano iscritto i figli che sono poi stati assegnati a via Teulada li hanno portati subito via. Altri hanno fatto passare una paio di giorni, per organizzarsi e fare la nuova iscrizione. Alcuni la faranno nei prossimi giorni perché “così è impossibile”. In totale dovrebbero essere una decina circa i genitori che hanno deciso di organizzarsi diversamente (spesso scegliendo opzioni a pagamento) per non far passare un anno intero ai propri figli in una situazione tutt’altro che ottimale.
“Il plesso di via Teulada – ci spiega il gruppo di mamme che sta protestando ed ha già chiesto un incontro in comune – è una scuola elementare e non un asilo. Non ci sono giochi, i bagni sono per bambini più grandi e inadatti ai piccoli, fuori non c’è un posto per giocare se non con il cemento. Una vera tristezza. Abbiamo cercato di recuperare parte del materiale da via Aniene, eravamo pronte a sistemarlo e ripulirlo, ma è inservibile. Ora faremo una colletta per dare un po’ di colore a queste classi per i bambini che ci restano”. Diversi i problemi a via Dell’Olmo. “Due classi sono così piccole che non si possono davvero definire tali – spiega una mamma – in una delle due ci sono venti bambini, tra cui uno diversamente abile e tre insegnanti, perché c’è quella di sostegno, non so come ci entrano. Mia figlia stava in una classe normale, ma è stata trasferita in un’aula che è un ‘buco’ per fare posto ai bambini di via Aniene. Se avessi saputo prima che finiva li l’avrei iscritta da un’altra parte. Altre due classi hanno occupato quella che era usata come palestra. Ora uno spazio comune non c’è più e tutti i bambini non potranno fare ginnastica. L’aula è brutta e fredda e la sensazione è che questi ragazzini ci dovranno passare tre anni prima che si trovi una soluzione. E’ per questo che sto pensando di andare via e trovare una soluzione diversa. Purtroppo oggi nella scuola come per altre questioni se vuoi una struttura adeguata la devi pagare. E’ incredibile che la scuola pubblica non riesca a rispettare requisiti minimi”.ù
“L’Amministrazione comunale – concludono le mamme – scrive sul sito del Comune che aspetta i soldi per fare un nuovo edificio, che hanno fatto tutto il progetto. Tante grazie. Chissà se e quando sarà pronto, magari quando i nostri figli andranno alle elementari e ci saranno altri problemi. Ma una soluzione oggi, per questi bambini che sono stati stipati in sedi inadatte, non l’hanno trovata”.