Il Gran Maestro della Loggia massonica Grande Oriente D’Italia Stefano Bisi questa mattina, con una delegazione della Loggia, ha reso omaggio alla tomba del bersagliere Niccolò Scatoli, sepolto al cimitero civile di Anzio dagli anni ’70. Scatoli era il bersagliere che il 20 settembre 1870 suonò la carica durante la battaglia per la conquista di Porta Pia, data che ha una grande importanza per la massoneria, che assegna a questo evento storico l’inizio dell’epoca illuminata. Alla deposizione di una corona sulla tomba, hanno preso parte anche il nipote di Scatoli, anche lui battezzato con il nome di Niccolò in memoria dell’illustre nonno e una delegazione del comune di Anzio, tra gli assessori Patrizio Placidi e Laura Nolfi.
Nel pomeriggio di oggi alle 18,30 a Roma nella sede della Loggia si terrà un convegno dal titolo: “Niccolò Scatoli, eroe e spirito di un’epoca”. “Scatoli – spiega il Grande Maestro Bisi – era un giovane originario di Chiusdino a Siena, dove è nato nel novembre 1845. Abbiamo inseguito la sua sepoltura, per rendergli omaggio, infatti è stato trasferito ad Anzio negli anni ’70, quando la sua famiglia si trasferì in zona. Spinto da grandi ideali e forti passioni non esitò a mettere a rischio, come tantissimi altri ragazzi in quegli anni, la propria vita per realizzare il sogno di una Italia libera e unita. Scatoli – ha detto ancora il Gran maestro Bisi – nonostante fosse ferito ad una gamba, che poi gli verrà amputata, proseguì il combattimento, tentando di salvare la vita a un suo superiore. Oggi durante il convegno – ha concluso Bisi – premieremo un eroi di ieri, che è appunto Scatoli, e un eroe di oggi, il giovane Valerio ragazzo con la Sindrome di down che questa estate ha salvato una bimba che stava affogando nel mare di Sabaudia”.