Solo pochi giorni fa un cittadino sardo è finito su tutti i tg d’Italia per aver preso a male parole, e a ragione, una turista che aveva buttato dell’olio in mare. Un’indignazione sacrosanta e irrefrenabile quella del cittadino sardo fiero delle sue spiagge bellissime e pronto a difenderle, che ha conquistato tutti con la sua rabbia contro la zozzona e incivile. Di un cittadino simile si avrebbe tanto bisogno a Torre Astura. La spiaggia più bella del litorale che oggi vantava un’acqua spettacolare e che ogni giorno viene presa d’assalto da migliaia di cittadini.
Pochi privilegiati passano dall’ingresso del Poligono militare che ogni anno concede permessi ai dipendenti e ai
consiglieri comunali, altri arrivano con l’auto o con il bus al parcheggio d’accesso sulla via Acciarella, a pochi metri dal Comune di Latina, altri ancora arrivano da mare con le imbarcazioni personali o quelle messe a disposizione da privati. Bivaccano in spiaggia, spesso portano tendoni e cibo per restare una giornata intera a godersi il mare bellissimo e la zona incontaminata, ma quando vanno via molti di loro non puliscono. Lasciano per terra la carta del gelato, bottiglie di acqua e bibite, posate di plastica tovaglioli. Orde di cafoni se ne vanno senza muovere un muscolo per lasciare la spiaggia che hanno frequentato in ordine come l’hanno trovata incuranti del fatto che molti di loro torneranno il giorno seguente.
E nessuno li vede. E nessuno li ferma. Alcuni prendono le stoviglie di plastica, le chiudono in un sacchetto di plastica e le lanciano nel Bosco. Ognuno risponderà alla propria coscienza della maleducazione e cafonaggine di cui è portatore, ma sarebbe bello che ne dovesse rispondere anche alle forze dell’ordine, pagando multe salate per il misfatto compiuto e magari, perché no, pensare ad un bel Daspo anche per i reati ambientali che allontana di cafoni dalla città e dalle spiagge. L’Amministrazione cura la pulizia all’ingresso, ma della situazione in riva al mare non ha responsabilità. Poi in molti stazionano sulle aree di pericolo, ignorando i cartelli e le indicazioni posizionati dai militari. E nessuno controlla. Cittadini segnalano, alla luce del fatto che non ci sono servizi e bagni chimici, che molti usano la boscaglia come bagno. Una spiaggia che per tutto l’anno è tutelata poiché interdetta alle persone per le esercitazioni militari, d’estate viene devastata senza pietà dagli avventori che dimostrano di non meritare la possibilità di frequentare un’area così bella, che non si fanno scrupolo a trattare come una discarica.
L’Amministrazione comunale di Nettuno, che in questi giorni fa i conti (finalmente positivi) con un mare limpidissimo, è pronto a studiare insieme all’UTTAT un sistema di pulizia dell’arenile. Una disponibilità importante per restituire decoro alla zona, ma resta il fatto che ancora una volta l’Amministrazione è chiamata a sopperire alla maleducazione dei singoli che non hanno senso civico e non amano la propria città.
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