Home Politica Spettacolo saltato a Sant’Antonio, Città futura difende i dirigenti

Spettacolo saltato a Sant’Antonio, Città futura difende i dirigenti

"Avevamo inoltrato richiesta di accesso agli atti perchè volevamo capire che interesse potessero avere i dirigenti degli uffici competenti a 'remare contro'

Villa Sarsina, una delle sedi del Comune di Anzio

“Avevamo inoltrato richiesta di accesso agli atti perchè volevamo capire che interesse potessero avere i dirigenti degli uffici competenti a ‘remare contro’ la realizzazione degli eventi estivi, così come dichiarato in un comunicato stampa dal consigliere comunale, Luciano Bruschini, al punto da indurlo ad annunciare che avrebbe rimesso la delega”. Lo scrive in una nota stampa Chiara Di Fede, portavoce del movimento civico Città Futura Anzio che illustra i fatti e prende posizione in difesa della dirigenza e contro il delegato al turismo.

“Facciamo chiarezza alla luce degli atti richiesti e pervenutici in data odierna con pec.
In data 12 maggio scorso la Dirigente Santaniello, dell’area di competenza, trasmette un’accurata nota al responsabile del servizio Aurelio Droghini, all’Assessore Nolfi ed al consigliere Luciano Bruschini, contenente le linee guida da seguire nel rispetto dei “(…) principi di trasparenza, concorrenzialità ed efficienza amministrativa” per le manifestazioni estive. Tra queste al punto 3 si legge: ” adottare criteri di valutazione delle proposte culturali e spettacolari (…) avendo altresì cura di individuare indicatori parametrabili che supportino l’individuazione degli operatori”, ed al punto 4 “adottare gli impegni di spesa preventivamente l’avvio delle manifestazioni estive inserite in un apposito report da far validare all’Amministrazione attraverso le figure preposte dal Sindaco con poteri di mandato politico”. Ebbene, la comunicazione del consigliere Bruschini, circa l’evento del 25 giugno, perviene alla dirigente Santaniello in data 20 giugno, priva della documentazione indicata al punto 3 e 4 delle citate linee guida del 12 maggio. Una comunicazione scarna, in cui si fa riferimento alla valutazione di più offerte non ben specificate e senza l’indicazione pregressa dei soggetti autorizzati alla valutazione di tali proposte nonchè alla spesa da sostenere. Ricordiamo – aggiunge la Di Fede – che il Comune è privo di un regolamento per l’attribuzione di contributi per gli eventi e quindi, a maggior ragione, anche il rispetto del punto 4 delle citate linee guida del 12 maggio sarebbe stato importante. Per farla breve nessuno ha “remato contro”, non ci sono complotti, semplicemente la dirigenza ha rispettato le procedure ed il consigliere Bruschini no. Si legge altresì dagli atti del 23 giugno che, la competenza all’autorizzazione all’uso del palco è della Commissione Pubblico Spettacolo, di cui Bruschini è membro delegato ed inoltre non era pervenuto per la data prevista dell’evento (25 giugno) il verbale del corretto montaggio del palco modulare, fondamentale per la certificazione sicurezza. Alla luce dell’accaduto chiediamo le dimissioni del consigliere Bruschini dal suo mandato e non solo dalla delega, accompagnate da una lettera di scuse alla dirigenza, poichè ha accusato ingiustamente gli amministrativi di aver fatto ostruzionismo non si sa per quale motivo non ha raccontato la verità quando sarebbe bastato ammettere di aver commesso un errore. Avremmo tutti compreso, solo chi non fa non sbaglia…ma non si coprono i propri errori mistificando complotti inesistenti, approfittando del ruolo politico che si ricopre, salvo poi permettersi pure, come fanno alcuni, di deridere chi fa buona opposizione, attraverso lo studio delle carte e dei documenti, nelle sedute consiliari dove non è possibile intervenire per controbattere. È giunto il tempo delle responsabilità, del rispetto che certi consiglieri dovrebbero mostrare per lo scranno su cui siedono, per la Città e per chi lavora seriamente”. Questa la conclusione della Di Fede, resta tuttavia importante ricordare che il diritto di discutere e controbattere in consiglio comunale si acquisisce con il voto dei cittadini, e che anche la migliore delle opposizioni, senza aver ottenuto il consenso dei cittadini rappresenta solo se stessa.