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Al Comune di Nettuno il toccante evento contro la violenza di genere

Promossa congiuntamente dal Comune di Nettuno e dal Gruppo Danza ADS “Fuoricentro” della Maestra Simona Crivellone, nello splendido scenario, realizzato dal professor Leonardi Leonardi e da Silvana Maltese, nell’Aula Consiliare del Comune di Nettuno, si è tenuta una significativa e partecipata riflessione, con apporti e contributi diversificati dei relatori di cui al programma allegato, impreziosita dalla proiezione del toccante cortometraggio “La verità” di Miranda Angeli, da suggestive esibizioni del Gruppo Danza ADS “Fuoricentro”, dalla lettura di monologhi a cura di Francesca De Francesco ed Ezio Braccioforte della Compagnia “Il Borgo”, con musica dal vivo di Rodolfo Siraco.
L’incontro, cui hanno presenziato anche i candidati a Sindaco, Daniele Maggiore e Nicola Burrini, ha costituito una sorta di “stati generali” su un fenomeno che, come unanimemente emerso, affonda le sue radici nella perdurante dimensione patriarcale, su un’idea distorta del possesso, del controllo e del consenso della donna, a secondo dei casi maltrattata, mortificata, brutalizzata, violentata e, purtroppo, anche uccisa (quest’anno 100 le donne che hanno perso la vita per mano di mariti, compagni, conviventi).
Un omicidio relazionale, spesso originato da conflitti intra-famigliari, con l’uomo che non sa controllare le proprie pulsioni o attivare i freni inibitori, che non sa fare i conti con la libertà degli altri, affetto da analfabetismo emotivo e sentimentale, debole, fragile, incapace di relazionarsi e confrontarsi, rientrabile, secondo esperti, in categorie varie: narcisi, istrionici, paranoici, anaffettivi.
Si è preso anche atto che, se i morti per mano del marito o del compagno sono diminuiti negli anni (nel 2013 erano 179, nel 2014 152, nel 2015 141), la violenza fisica morale, sessuale, psicologica, economica, sarebbe in forte aumento e ciò richiama ciascuno ad una responsabilità sociale, collettiva, aldilà di sociologismi e giustizialismi e tenuto conto che l’utilizzo enorme dei social avrebbe reso, secondo esperti, più comuni condotte violente, aggressività, prevaricazione.
Piena condivisione, oltre che sulla costituzione di un tavolo permanente, alla luce degli interventi importanti ed essenziali dei Rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle Associazioni che operano in questo delicato contesto, con solide esperienze maturate sul campo, la necessità di allargare e potenziare la fase della prevenzione, con centri di ascolto con persone debitamente formate, nel contesto di una rete/alleanza, che veda fattivamente coinvolte Scuola, Comune, Forze dell’Ordine, Associazioni, Famiglie ed anche Cittadini che possano essere valide sentinelle sul territorio, per segnalare, tempestivamente, situazioni meritevoli di attenzione prima che arrivi l’irreparabile, tenuto conto che siamo in presenza di un fenomeno sommerso, invisibile, pervasivo, trasversale a classi sociali e di età, che negli ultimi tempi ha visto protagonisti di atti di violenza sempre più frequentemente appartenenti alle fasce giovanili.
Emerso, forte e vivo, dagli autorevoli relatori, l’auspicio di realizzare una rete di prevenzione sempre più a maglie strette, in grado di riconoscere i segnali pericolosi di violenza, una giustizia sempre più celere e tempestiva, un’assistenza medico-psicologico-legale più robusta, un miglioramento ed un aumento dei centri di ascolto e di accoglienza.