Il candidato sindaco Aurelio Lo Fazio (Pd e #unaltracittà) ha preso parte nel pomeriggio al confronto organizzato dalle associazioni presso la fattoria “Riparo”. Un momento importante per sottolineare alcuni aspetti del programma e quali saranno le azioni che porterà avanti una volta eletto.
Rispetto ai giovani Lo Fazio ha sottolineato come “Intanto cominceremo con ascoltarli i e avvieremo un dialogo costante con loro, alla scuola resta il compito fondamentale per l’orientamento. Altrettanto importante l’ufficio studi e programmazione che istituiremo per avere piena conoscenza della realtà della popolazione locale e per comprendere che tipo di sviluppo può esserci sul territorio e non solo”. Sui possibili percorsi professionali il candidato ha aggiunto la proposta contenuta nel programma relativa al Paradiso sul Mare ovvero “inserire all’interno della struttura un dipartimento universitario di enogastronomia al fine di dare ulteriore sbocco all’istituto alberghiero presente sul nostro territorio”.
Sul coinvolgimento dei ragazzi sottolineata “l’istituzione di una consulta che potrà avanzare proposte delle quali faremo tesoro” quindi ha citato Giorgo Gaber, ricordando come “la libertà è partecipazione, li faremo partecipare e immagino che se dobbiamo mettere in piedi eventi estivi, per esempio, anziché affidare cartelloni ad amici degli amici come è stato fatto da chi ha governato per 26 anni daremo spazio anche a proposte che arrivano dalle giovani generazioni”.
Sempre ai giovani dal “censimento di tutti gli edifici pubblici in disuso o da ristrutturare programmeremo centri culturali e di aggregazione, è uno dei punti qualificanti del nostro programma”.
Lanciata anche l’idea di un patto generazionale: “Anzio ha un indice di vecchiaia pari a indice 157,6 ovvero 157,6 persone oltre i 65 anni ogni 100 tra 0 e 14 anni. Promuoveremo confronti, iniziative tipo banca delle ore, scambio di esperienze, per accrescere la cultura della responsabilità”.
Rispetto alla violenza di genere “è una emergenza nazionale ma il Comune resta il primo punto di riferimento per i cittadini ed è bene che promuova politiche di sicurezza, anzitutto. Poi sarà supportata ogni iniziativa di sensibilizzazione che verrà promossa dell’associazionismo e dai centri di aggregazione Parrocchie comprese, non solo il 25 novembre ma ogni giorno dell’anno”.
Sugli alloggi pubblici e l’emergenza abitativa Lo Fazio ha voluto rimarcare che “I responsabili della mancanza di alloggi popolari e dell’emergenza abitativa li conosciamo e oggi si ripresentano, noi invertiremo questa tendenza. Voglio ricordare che la mancata politica di alloggi è stata portata avanti dalle precedenti amministrazioni con l’approvazione del piano regolatore del 2002/2003. In questo piano urbanistico tutto proteso a fare di Anzio una villettopoli venne anche bocciata la proposta, che feci insieme ad altri consiglieri comunali, di predisporre aree per l’edilizia pubblica convenzionata ed agevolata. L’amministrazione di allora preferì fare convenzioni con privati, aventi edifici già precedentemente costruiti, ed i risultati disastrosi di tali scelte sono sotto gli occhi di tutti. Posso dire che se abbiamo pressione da Roma non è perché il costo degli immobili è aumentato – questo può valere solo per alcune zone di pregio – ma perché qui conviene investire rispetto alla Capitale in quanto il piano regolatore della destra-centro ha svenduto il territorio”.
Infine alla domanda sulla legalità, il candidato di Pd e #unaltracittà ha risposto: “Cominceremo da quella di tutti i giorni che altri hanno calpestato. Abbiamo sempre detto che le responsabilità penali sono personali e di quelle deve occuparsi la magistratura, quelle politiche di chi ha governato sono enormi e sono ben individuate nella relazione della commissione d’accesso. Il Comune, allora, sarà il primo luogo del rispetto e dell’educazione, intanto, niente urla, ma dialogo costante, rispetto delle regole a cominciare da quelle basilari, riconoscimento dei diritti ma anche richiesta di assolvimento dei doveri. Non sarà facile scardinare questa cultura, quello che è stato chiamato non a caso “sistema Anzio”, ma sarà il faro della nostra azione. Per fare ciò il buon esempio dovrà essere dato da chi andrà ad amministrare”.