“A novembre voteremo nei Comuni di Anzio e Nettuno con la speranza che si possano cambiare le cose. Sicuramente i candidati parleranno del bisogno di dare un volto nuovo all’amministrazione, di migliorare i servizi, di collaborare con le associazioni locali, di lavorare per glì stessi obiettivi.
Poi dopo le votazioni si cambieranno i progetti, si apriranno i contrasti, si cercheranno nuove alleanze. È incredibile come non si riesca a portare a buon fine un programma su cui all’inizio la maggioranza sia d’accordo.
Personalmente comunque vorrei soffermarmi sulla cultura e il turismo, argomenti che ritengo essenziali per i due paesi.
Non si riesce a pianificare una serie di progetti che mettano in risalto la grande storia delle due cittadine: e allora Coriolano, Nerone e Caligola, i Volsci, il Parco e il Museo Archeologico e il Paradiso sul Mare ad Anzio, a cui affiancare il Forte Sangallo, Santa Maria Goretti e Torre Astura a Nettuno, con il borgo vissuto da Pirandello e la casa borghese come campo di scrittura de La figlia di Jorio di D’Annunzio, restano nel silenzio…..
Che difficoltà ci sarebbe nel prendere contatto con qualche agenzia e organizzare determinate uscite con guida e pranzo, dando spazio e lavoro a ristoranti e associazioni culturali. In tutti i periodi dell’anno ci sarebbero migliaia di turisti che farebbero anche crescere l’economia delle due cittadine. Credo poi che sarebbe sufficiente fare nascere due teatri. È incredibile non averne neppure uno come punto di riferimento dell’espressione culturale di Anzio e Nettuno. Infatti oltre la buona volontà dei gestori del Teatro Uniko e Teatro 8, con massimo 100 posti, tanti politici hanno fatto dell’argomento un cavallo di battaglia, ma nessuno ha mantenuto la promessa.
Per ora mi fermo, in attesa di altri interventi”. Queste le parole di Salvatore Santucci, da sempre impegnato per la cultura in entrambi i comuni.