Continuano le trattative per chi sarà il candidato a sindaco di Nettuno. Gli schieramenti, sia di destra che di sinistra, sono in cerca di nomi di peso che possano creare unità all’interno delle coalizioni. Missione ardua, soprattutto perché tra i due poli le liste civiche continuano a rappresentare una valida alternativa ai “soliti meccanismi” dettati dalle linee politiche romane. C’è fermento ed è evidente.
Il centrosinistra che pochi mesi fa sembra aver affidato la guida del partito democratico a Nicola Burrini lo vede candidato a primo cittadino mentre l’ala dell’ex sindaco Alessio Chiavetta ed una parte dei dem guarda con un occhio di apprezzamento al progetto di Antonio Taurelli che per il momento non sembra volersi prestare a simboli politici. Piuttosto Taurelli, si è presentato ieri come un’alternativa disposta a scendere a compromessi solo con gli elettori nettunesi, quelli onesti.
Staremo a vedere chi la spunta tra i Leodoriani e i Manciniani romani che si stanno facendo guerra su nomi, liste e segreterie.
Ad Anzio altra storia nel centro sinistra tra Lo Fazio e Del Giaccio. I due, volti molto apprezzati nell’area democratica, sono chiamati a trovare una quadra tra i sostenitori che non attenderà ad arrivare e a dare una celere risposta a possibili alleati (vedi movimenti 5 stelle, alleanza verdi e sinistra, alternativa per Anzio e le vicine liste civiche) sulla possibile formazione di un campo largo. Schieramento che a Nettuno sembrerebbe già assodato.
Resta da capire nel comune neroniano se i 5 Stelle faranno davvero squadra con Apa e con la Sinistra o se alla fine sceglieranno un percorso autonomo.
Non sarà di supporto di certo all’ex consigliera del Pd Giannini che in solitaria prova con la sua candidatura a sindaco a rientrare in consiglio comunale.
Veniamo al centrodestra. Nella città del Tridente è calato il nome di Massimiliano Rognoni voluto a gran voce dal senatore castellano, nonché coordinatore provinciale, di Fratelli d’Italia. Il centrodestra, per ora, resta in alto mare sul nome di un possibile candidato. Come restano tensioni con il gruppo di Forza Italia che qualcuno vorrebbe al margine… nonostante l’incombenza del senatore azzurro Claudio Fazzone. Gli azzurri vogliono un nome per cui valga la pena spendersi e che rappresenti quelle che sembrano tre colonne portanti di questa campagna elettorale: capacità, integrità e novità.
Non è un segreto che proprio il gruppo di Fazzone guardi con interesse a un certo professore sceso in campo da alcune settimane. Una candidatura che Forza Italia potrebbe appoggiare. Se ne discuterà in giornata intorno ad un tavolo in qualche ufficio, ma sicuramente non in una cantina.
Alla conta le civiche e i partiti faticano a mettere nomi nelle liste. Si parla di qualche nome di peso che continua a spostarsi, ma è assodato che per rispondere alle esigenze di una “lista piena”, gran parte dei candidati saranno i soliti che hanno visto il comune sciolto già due volte, magari nascosti solo da una retorica nuova.
Non è un’ipotesi da escludere, anzi per qualcuno è già assodata, che il centrodestra vada unito a qualche lista civica di appoggio non negando il malumore della presenza dei “soliti” forzisti che vorrebbero fuori dai “listoni”.
Vedremo se il Re di Fondi la spunterà anche questa volta. Comunque da Roma in casa Forzista premono per la novità e non è da escludere che in mezzo a tanti nomi alla fine a pagare per tutti sarà il Presidente del Consiglio Regionale Aurigemma e il suo favorito.
Intanto è palese che il civico Taurelli stia provando il “colpo grosso alla Alessio Chiavetta” già sindaco di Nettuno, “quello dei bei tempi prima che le liti per il baseball rompessero gli equilibri interni all’amministrazione – dice qualcuno – allora c’erano le battaglie per la Nettuno Servizi, società che alla fine ha vinto i ricorsi contro il Comune, e Alessio aveva da parte sua una mente tecnica come quella dell’ex direttore generale Gianluca Faraone”. Non è chiaro per ora, invece se l’avvocato Sanetti sarà la candidata di Turano o Turano sarà il candidato di Sanetti, ma allo stesso tempo si vocifera un possibile appoggio a Burrini del Pd.
Simona Sanetti, infatti, sembra intenzionata all’ennesima corsa in solitaria. Fonti autorevoli raccontano che da mesi ha aperto un dialogo con tutte le forze politiche, senza distinzione di colore e partito, purché non si sappia. Pare abbia chiesto, durante un incontro, perfino di togliere il simbolo del primo partito d’Italia se il suo nome fosse stato il candidato.
Sul tavolo è presente anche la lista dei 1000 di Massari. Un centrodestra ampio, variegato, ma il nome voluto da Roma, quello di Rognoni, non fa contenti tutti. Nelle prossime ore sapremo se il centrodestra troverà la quadra per la rottamazione e la spunterà la consapevolezza di ripartire con nomi non noti alla città. Ad Anzio invece il centrodestra deve fare i conti con Stefano Bertollini fresco di una candidatura alternata al nome di Marco del Villano uomo di partito vicino al Ministro Lollobrigida. Anche Del Villano deve fare i conti con i forzisti che invece puntano sul nome dell’avvocato già sindaco di Anzio.
Anche qui la partita si gioca sulle alleanze del territorio e sulla forza dei “big” romani che tranne per Aurigemma si vedono dalle nostre parti solo durante le elezioni. Tra le ipotesi anche un Bruschini sostenuto “dagli esclusi” del centrodestra che vuole ripulire le sue liste lasciando fuori preferenze di peso. Vedremo l’evolvere della campagna elettorale che nelle prossime ore dovrà prendere le decisioni importanti, nella speranza che quel che è successo nel recente passato sia da monito per tutte le forze in campo.