Riceviamo e pubblichiamo
Antonio Taurelli è il primo ad ufficializzare la candidatura a Sindaco di Nettuno.
“Cari cittadini,
dopo averci lungamente riflettuto, ho deciso di accogliere la richiesta della lista civica Patto per Nettuno e di accettare la sfida più difficile e più alta: mettersi a disposizione della propria Città. Non è facile in questo clima di rassegnazione generale fare una scelta di partecipazione in prima persona, specie alla soglia dei trent’anni. Ma al contempo, mi dico che è proprio perché siamo in questa situazione ed è proprio perché la mia generazione deve rivendicare un ruolo nel cambiamento, che è necessario provarci e crederci fino in fondo con coraggio. Dico coraggio perché la mia candidatura non nasce da investiture, non ho nessuno dietro, spero invece di avere tante persone accanto.
Presto fisserò un incontro pubblico per spiegare insieme al mio gruppo il programma. Nel frattempo annuncio la mia candidatura a Sindaco condividendo fin da subito alcuni punti fondamentali.
Coerenza. Non faremo alleanze con quei partiti e quelle persone che, nell’ultima consiliatura, hanno avuto un ruolo amministrativo (consiglieri, assessori) in maggioranza. Crediamo fortemente nel valore della coerenza e ripartiremo dal voler essere alternativi a partire dalle persone che saranno in lista.
Competenza. Intendiamo presentare già in campagna elettorale parte della squadra di governo con cui risolvere i problemi della Città. Dopo uno scioglimento per mafia serve trasparenza con gli elettori. Gli assessori, a differenza di quello che abbiamo visto in questi anni, necessitano di competenze e non possono emergere unicamente dalle pressioni dei gruppi elettorali. Ricordo che la funzione della politica è anche, e ora soprattutto, quella di controllo amministrativo. Tale controllo non è realmente eseguibile senza competenze. Presentare una parte della squadra significa porre fin da subito una questione di metodo politico e di qualità.
Rinnovamento. Intendiamo rinnovare la classe politica per immettere nuove idee auspicando di aumentarne il livello del dibattito locale che in questi anni di Consiglio Comunale è stato deprimente. Con ciò non vogliamo proporre veti su tutti coloro che hanno fatto politica, perché crediamo anche nel valore dell’esperienza, ma siamo comunque convinti che un forte cambiamento, data la situazione, sia un percorso necessario. Faccio pertanto un appello a tutti i giovani e a tutti coloro che non hanno mai fatto politica affinché accettino la sfida di fare parte del progetto, di riappropriarsi del proprio futuro senza delegarlo a terzi.
Voto libero. Cercheremo il voto libero e di opinione perché è l’unico consenso che ci interessa ed è l’unico consenso che ci renderebbe non ricattabili poi. Per fare questo, parleremo con le persone di progetti, di idee ma ascolteremo soprattutto, perché molte delle soluzioni nascono da chi vive i problemi sulla propria pelle: penso ai commercianti, agli artigiani, agli studenti pendolari, alle associazioni e a tante altre categorie anche fragili che hanno molto da suggerire alla politica. Parleremo dei nostri candidati, della loro storia, dalla loro credibilità personale e speriamo che anche la Stampa dia visibilità alle nuove proposte. La campagna elettorale è anche una grande festa della democrazia, delle persone e delle idee e la vivremo con questo spirito e con questo entusiasmo.
Partecipazione come questione morale. Partecipare non è più solo una facoltà o un diritto. In un territorio in cui l’illegalità e la criminalità organizzata erodono spazi democratici e soffocano la rinascita economica, partecipare – votando o candidandosi- è anche un dovere morale. Il non-voto al livello locale potenzia il peso relativo del voto clientelare ed è dunque il primo alleato delle infiltrazioni e della mala-politica. La Città non ha bisogno di persone per bene che stanno con le mani in mano e che giudicano dalla finestra: abbiamo bisogno di gente che scenda in piazza e che sia protagonista del cambiamento. L’astensione in questa condizione di Nettuno non è più una protesta plausibile, è supporto indiretto alla malapolitica, è inerzia, magari in buona fede, ma comunque inaccettabile. Credo che Nettuno si salverà se partirà una riscossa collettiva giacché non saranno un salvatore o poche persone di buona volontà a rimettere la nostra Città in piedi.
Serve lo sforzo di tutti noi, serve un coraggio collettivo che esiste ma che va risvegliato. Faccio appello ai miei coetanei e a tutti i giovani e a quella maggioranza di persone per bene che vivono in questa Città. Vi chiedo di partecipare in prima persona al progetto, di costruirlo insieme a noi, mettendoci la faccia, la credibilità personale, le esperienze e la passione. Chiedo a chiunque sia interessato di contattarci sui nostri canali, di provare ad ascoltarci, di farsi artefice del cambiamento che vorrebbe intorno a sé. Nettuno forse può coltivare finalmente una speranza, che non sono io: la speranza è il progetto collettivo a cui io e tanti altri intendiamo prestare un servizio. Faccio, infine, un appello a tutte le forze della ex opposizione, composta da persone che stimo. Vi invito a convergere tutti su un progetto unitario di risanamento e ricostruzione della Città”.
Antonio Taurelli