Riceviamo e pubblichiamo
Gentile Direttore, leggo un articolo sul suo giornale nel quale viene riportata una mia presunta candidatura a sindaco di Nettuno posta al tavolo di centrodestra, in competizione con altre persone.
Non mi risulta e se anche fosse non è stato comunque chiesto il consenso al sottoscritto. Ma non mi stupisco. È una modalità trita e ritrita che ha contribuito a condurre la città nello stato in cui si trova, con il record di commissariamenti consecutivi di cui alcuni con motivazioni mortificanti per ogni cittadino onesto.
Personalmente mi chiamo fuori dal giochino infantile. Non ho partecipato all’ultima competizione elettorale e precedentemente sono stato all’opposizione di tutte le coalizioni che dal 1992 si sono succedute, combattendo ed osteggiando, senza compromessi, tutte le scelte che poi si sarebbero rivelate sbagliate. Ho amministrato la Città, in maggioranza solo negli anni ottanta e fino al 1992 e credo che molti se lo ricordino. Ho dedicato tutta la mia vita alla scuola ed ancora adesso, pur in pensione, continuo a farlo, con compiti di prestigio e di grande responsabilità, oltre la dimensione locale. È evidente, anche per mia storia personale, che se avessi deciso di cimentarmi ancora nell’impegno locale non lo avrei certo fatto partecipando ad una fantomatica lotteria del “toto nomi”. Penso che Nettuno abbia bisogno di un approccio più serio, se non altro per rispetto di quei cittadini che non hanno colpe e che, magari in buona fede hanno scelto rappresentanti non all’altezza. Mi auguro ancora che possa accadere di meglio.
Carlo Eufemi