La piazza Guglielmo Marconi di Nettuno, nella serata di sabato 7 settembre si è animata, diventando un palcoscenico di riflessione e confronto su temi cruciali come la giustizia sociale, la legalità e il lavoro dignitoso. L’evento, L’evento, promosso dalla diocesi di Albano, in collaborazione con la Banca di Credito Cooperativo di Nettuno e diverse realtà locali, ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini, uniti dalla volontà di costruire un futuro più equo.
Il Vescovo della Diocesi di Albano, Vincenzo Viva, insieme al sociologo Marco Omizzolo e ai referenti della comunità Sikh, ha dipinto un quadro vivido delle condizioni di vita dei braccianti nell’Agro Pontino, denunciando la piaga del caporalato. Non si è trattato solo di una denuncia, ma anche di una proposta: unire le forze, superando le divisioni religiose e culturali, per tutelare i più deboli e costruire un futuro di speranza.
La serata è stata dedicata anche alla memoria di Satnam Singh, il bracciante indiano morto in condizioni disumane, un simbolo di tutte le vittime dello sfruttamento. La sua tragica storia ha toccato le coscienze dei presenti, diventando un monito per non dimenticare e per continuare a lottare.
L’atmosfera è stata resa ancora più intensa dalla musica della band femminile polistrumentista “Le note criminali”, che con le sue melodie ha accompagnato le riflessioni e i dibattiti, creando un clima di condivisione e solidarietà.
“Gli organizzatori, pur aspettandosi una buona partecipazione, sono rimasti piacevolmente sorpresi dalla vastità della folla che si è radunata.” Ha dichiarato Francesco Elviretti, Presidente della Sezione di Nettuno dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato, che ha concluso con parole di profonda gratitudine, ringraziando i volontari dell’A.N.P.S.: “Il vostro impegno è stato importante per la buona riuscita dell’evento. Grazie di cuore!”
Il Vescovo Viva ha espresso la sua gratitudine a tutti coloro che hanno partecipato all’evento, sottolineando l’importanza del dialogo e della collaborazione per affrontare le sfide del presente. “Solo uniti possiamo dare risposte più concrete a chi soffre”, ha affermato il Vescovo.
La serata si è conclusa con un sentimento di speranza e di rinnovato impegno per costruire una società più giusta ed equa. Nettuno ha dimostrato di essere una comunità unita e solidale, pronta a fare la sua parte per un futuro migliore. Questa manifestazione è stata un punto di partenza, un segnale chiaro che la società civile è viva e attenta ai temi della giustizia sociale. Invitiamo tutti a continuare a impegnarsi per un mondo più equo e inclusivo.
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