Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di una donna che si occupa di una colonia felina ad Anzio.
“Cronaca di un Ferragosto da brividi. In un mondo al contrario e fanatico del politicamente corretto, ancora mi chiedo, come sia possibile accanirsi verso chi, a sue spese e donando il proprio tempo, si dedica agli ultimi.
Ebbene sì, gli ultimi in questione di questa storia, sono i gatti, e precisamente i gatti randagi (regolarmente registrati a colonia) della zona di Santa Teresa Anzio, su viale Coriolano, vicino la piazza della Madonnina.
I gatti in questione sono pochi, per lo più femmine anziane, sterilizzate da molti anni e come tutte le colonie, stanziali, e in questa zona da sempre. Sono affettuose, abituate alle coccole e si fidano delle persone… purtroppo! In questa stagione così torrida, definita una delle peggiori per abbandoni e crudeltà verso gli animali, ovunque le campagne di sensibilizzazione per disporre una semplice ciotola d’acqua, che può far sopravvivere un randagio, ad Anzio, nel quartiere di Santa Teresa, per qualcuno diventa un problema tanto da far intervenire la Polizia locale.
Le ciotole d’acqua non sono immondizia, non compromettono il decoro urbano, per lo più sempre nascoste dietro le piante per rimanere fresche. Accade invece, che tutti i giorni, quando la signora Barbara Gioeli porta acqua e cibo ai gatti, viene aggredita verbalmente e psicologicamente, per non dire minacciata, da chi vorrebbe che i gatti non esistessero!! La signora Barbara Gioeli Presidente di Animal Life Associazione per gli animali e l’ambiente, e Presidente della sezione di Roma e provincia, della Leidaa Nazionale, accudisce a sue spese la colonia, ed ogni giorno quando si reca a portare acqua e cibo, non sa cosa le può capitare, se si affaccerà la signora che con cattiveria le intima di portarli via da lì altrimenti chissà che fine faranno… oppure chi le chiede di portarseli a casa sua.
Possibile sia così difficile da capire che queste bestiole, già sfortunate per non essere di nessuno, abbiano tutto il diritto di vivere nel territorio, e qui faccio anche riferimento alla legge del 14 Agosto 1991, n. 281 il cui primo articolo dispone che: Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali d’affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono, al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’Ambiente.
Come può essere assurdo voler accudire un essere indifeso, curarlo, come può essere incivile lasciare una ciotola d’acqua! Io ricordo che con mio nonno mettevamo l’acqua per gli uccelli d’estate e i semi per l’inverno. Ma gli anziani di oggi dove sono, tutti in crociera? Chi insegnerà ai nostri giovani la compassione, l’empatia, la generosità ed il sacrificio di prendersi cura di chi potrà ricambiare solo con amore e riconoscenza. Queste persone insoddisfatte scaricano le loro frustrazioni sui più deboli, sugli animali, sono i primi paladini del decoro urbano, poi gettano l’immondizia fuori casa senza rispettare i giorni stabiliti per la raccolta, (meglio per strada che in casa), e ovviamente questo non è un comportamento incivile! Qualcuno può spiegare a queste persone aride che il mondo non è loro, che l’umanità è qualcosa di grande, di infinito, di meraviglioso e che i nostri fratelli minori (così li definiva l’astrofisica Margherita Hack) sono senzienti e amorevoli, ed hanno tutto il diritto di vivere nel loro territorio. Concludo auspicando alle nuove generazioni di vivere in pace rispettando tutti gli esseri, ma consiglio, condividendo il pensiero del dottor Crepet , di non fidarsi mai di chi non ama gli animali e le piante”. Carmela Carioti
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