Home Notizie Anzio Il Comune dichiara decaduta la Capo d’Anzio e si riprende la Marina

Il Comune dichiara decaduta la Capo d’Anzio e si riprende la Marina

La Commissione Prefettizia del Comune di Anzio, alla luce della situazione di grave disagio che si è creata a causa della liquidazione

La Commissione Prefettizia del Comune di Anzio, alla luce della situazione di grave disagio che si è creata a causa della liquidazione della Capo d’Anzio Spa, disposta dal Tribunale in piena estate e senza prevedere una gestione provvisoria, ha deciso di prendere posizione con un atto formale.
Premesso che è stato raggiunto un accordo con la Marina di Nettuno, per procedere con i servizi per altri due mesi, la Commissione ha pubblicato una Determinazione con sui è stata stabilita la decadenza della concessione demaniale marittima della società Capo d’Anzio e con cui si impone che “la liquidazione giudiziale, in persona dei curatori nominati dal Tribunale di Velletri  con la sentenza n. 52/2024, dottor Marco Coculo ed Avvocato Antonio Giovannoni, provveda alla immediata restituzione a favore del Comune di Anzio, di tutti i beni e specchi acquei oggetto della sopraindicata concessione e comunque consegnati alla concessionaria”.
Nel documento sottoscritto dalla Commissione si ripercorre, anno per anno, la situazione debitoria con il Comune e con la Regione della Spa che avrebbe dovuto realizzare il nuovo porto di Anzio. Già nel 2019, la società incaricata di realizzare il Porto ha rischiato di perdere l’asset a causa le inadempienze contrattuali riscontrate rispetto agli impegni sottoscritti. La Regione Lazio aveva dato avvio alla procedura di decadenza salvo poi procrastinare la decisione sia per il passaggio delle competenza sulla concessione passata dall’Ente regionale al Comune di Anzio, sia per il periodo covid.
La liquidazione, infine, è stata decisa il 9 luglio scorso per la sentenza del Tribunale di Velletri che ha riscontrato un milione e 300mila euro di canoni concessori insoluti.
Il Comune ha deciso di agire, senza attendere il parere della Regione Lazio sui profili di incompatibilità dell’Ente neroniano che della Capo d’Anzio è socio maggioritario, a causa della situazione di urgenza ed emergenza che si è venuta a creare con ‘interruzione di tutti i servizi.
La Capitaneria di Porto di Anzio infatti, ha fatto presente al Comune che “l’interruzione dell’esercizio dei servizi svolti dalla Capo d’Anzio Spa, sono direttamente connessi alla gestione ed alla sicurezza delle aree portuali, ritenendo doveroso per il Comune di Anzio adottare ogni utile provvedimento teso a porre in essere le azioni necessarie volte alla corretta gestione delle aree portuali, tenendo conto dei potenziali discendenti rischi per la gestione/controllo dei profili di sicurezza del porto… nonché sul prevedibile verificarsi del fenomeno di occupazione abusiva dei posti di ormeggio da parte di soggetti non aventi titolo e sulle prevedibili e discendenti criticità di ordine pubblico”; e che l’Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio, con ordinanza n. 41 del 31/07/2024 “considerata la mancata autorizzazione allo svolgimento dell’esercizio provvisorio della Società (ndr Capo d’Anzio Spa) e, pertanto, la conseguente sospensione dei servizi svolti dal concessionario Capo d’Anzio S.p.A. a coloro che usufruiscono dei posti barca sia in banchina che al campo boe”, nonché “tenuto conto della stagione estiva in corso”, ha dettato norme transitorie per la sicurezza della navigazione.
Il Comune, inoltre, contesta alla capo d’Anzio di non aver vigilati su “l’abusivo uso da parte terzi (nella specie: Circolo Velico Anzio Lavinio A.S.D.) delle aree assentitegli, rispondendo di tale inadempienza”. Ora si attende la restituzione delle aree.