“Nonostante i proclami della Regione Lazio, si continua a tagliare la sanità pubblica e si approfitta dell’assenza di amministrazioni democraticamente elette, visto che sia Anzio che Nettuno sono state commissariate a causa delle infiltrazioni della criminalità all’interno dei governi locali, per togliere definitivamente dagli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno il punto nascite.
La Camera del Lavoro Cgil, lo Spi Cgil e la FP Cgil di Roma Sud Pomezia Castelli condividono l’azione di contrasto a questa grave scelta operata dell’amministrazione regionale targata centrodestra, denunciando un ulteriore nuovo attacco alla sanità territoriale che toglie un importante presidio ad una popolazione che conta ormai più di centomila residenti nel periodo invernale e quasi il doppio nel corso dell’estate, con un conseguente sovraffollamento delle strutture sanitarie.
E’ doveroso considerare che tale presidio, relativamente al percorso nascita, sarebbe in grado di far fronte alle necessità del litorale laziale e che avrebbe potenzialmente un bacino di utenza che comprende i comuni di Anzio, Nettuno, Pomezia, Ardea; inoltre, tale situazione potrebbe essere oggetto di valutazioni legate a specifiche condizioni geografiche, considerato che l’Ospedale dei Castelli dista più di 30 km.
Invece di investire nei servizi sanitari pubblici, si continuano a tagliare i presidi esistenti e, conseguentemente, ad aggravare la situazione pesantemente deficitaria nelle strutture locali che dovrebbero preservare e garantire la salute alla cittadinanza; nel frattempo i pronto soccorso vengono sommersi dalle richieste e le liste di attesa per i cittadini sono sempre più lunghe, a tutto vantaggio del privato.
La Camera del Lavoro Cgil, lo Spi Cgil e la FP Cgil di Roma Sud Pomezia Castelli continueranno a battersi per una sanità pubblica che sia presente ed efficace in tutti i territori, a tutela della salute della popolazione e continueranno a chiedere investimenti a livello nazionale e locale”.
Così il Sindacato in una nota stampa.