Nessuna comunicazione ufficiale è stata inviata al personale della Capo d’Anzio Spa, in liquidazione.
I curatori fallimentari che si sono presentati sul molo hanno messo i sigilli ai barchini e mezzi della Spa ma non hanno dato comunicazione ufficiali alla forza lavoro che è ancora al lavoro per senso di responsabilità e per evitare il blocco completo del Porto.
Un disagio infinito per la città e per il turismo che rischia non solo di restare bloccato ma di far fare una pessima figura e arrecare ulteriori danni ad una cittadina che sta pagando un prezzo davvero altissimo in questa stagione.
L’Amministrazione unico Marco Liistro è stato nominato custode dei beni posti sotto sequestro, ma per senso di responsabilità il personale non si è sottratto ai suoi doveri nei confronti di chi ha pagato il posto barca ed ha ormeggiato alle boe e, senza aiuto, non può avere la disponibilità della propria imbarcazione.
Oggi, ultima domenica di luglio, il personale è al lavoro sul molo senza alcuna certezza sul proprio futuro, per non lasciare i diportisti che hanno scelto Anzio per la propria imbarcazione e investito sulla nostra città, a terra. Un fiume di persone, oltre 100, che chiede di usufruire di un servizio per cui ha pagato.
Tra l’altro, il personale sta offrendo il servizio con mezzi di fortuna visto che quelli della spa sono sotto chiave.
Una situazione estremamente critica. In queste ore sono in corso delle trattative da parte della Commissione prefettizia, che si è ritrovata a gestire la patata bollente del fallimento, per salvaguardare la forza lavoro ma anche per non permettere che il porto di Anzio venga chiuso in piena estate di fatto lasciando a piedi i turisti del mare. Una situazione inammissibile.