Home Notizie Anzio La cultura che non paga, l’amarezza nel saluto di Salvatore Santucci

La cultura che non paga, l’amarezza nel saluto di Salvatore Santucci

"Caro Direttore, le scrivo perché negli ultimi periodi mi ha seguito con costanza, parlando dei miei progetti e dando spazio alle mie proposte culturali.

Riceviamo e pubblichiamo.
“Caro Direttore, le scrivo perché negli ultimi periodi mi ha seguito con costanza, parlando dei miei progetti e dando spazio alle mie proposte culturali. Ora ho raggiunto 74 anni e nel 2016 mi è stato diagnosticato il Morbo di Parkinson. Negli ultimi 20 anni ho organizzato AUTOREvolmente, Letture da gustare, Processiamo Nerone, Processo a Caligola, Coriolano, Caligola,Cesare, Intervista impossibile……
Con l’Associazione Culturale La Teca ho arricchito la Storia di Anzio e Nettuno. Ho fatto rivivere il Parco Archeologico e il Vallo-Latino Volsco. Tutto sempre con l’aiuto dell’amministrazione, della Provincia, della Regione e degli sponsor. Lo scorso anno è stato trovato il modo di non farmi avere il contributo già deciso.
Questa azione ha messo il sottoscritto in grande difficoltà. Per cercare di rientrare di almeno una parte dei debiti, questa estate ho proposto la visione di alcune riprese di vecchi spettacoli teatrali. Ma la nuova proposta non ha attirato il pubblico.
Così interrompiamo la rassegna (organizzata con la Libreria Magna Charta di Lavinio) e manteniamo la serata del 10 agosto su De André. Certo mi aspettavo quantomeno un riconoscimento, ma la cultura è pericolosa e l’unico intervento che mi è stato concesso mi ha visto venerdì 19 luglio presso la Sala dei Sigilli di Forte Sangallo, a parlare di Giacomo Matteotti.
Allora è giunto il momento di lasciare, ma non del tutto. Credo di poter donare a chi è interessato una parte del mondo teatrale, ma non solo… anche il linguaggio, la fonetica. A breve farò un incontro presso la Libreria Magna Charta, dove spiegherò il progetto rivolto a giovani ed anziani. Per finire, mi aspettavo che qualche collega si avvicinasse per darmi un aiuto. Ho sbagliato valutazione. Peccato”.
Salvatore Santucci