Momenti di grande commozione ieri sera a Nettuno alla commemorazione del Magistrato Paolo Borsellino, organizzata al Parco Falcone e Borsellino e che ha previsto la piantumazione del cosiddetto albero di Falcone.
Il concetto alla base di una cerimonia coinvolgente e sentita è stato che la “legalità va coltivata”.
Tantisissime le persone che hanno voluto partecipare all’evento legato all’anniversario della strage di via D’Amelio, nella quale rimasero uccisi il giudice Borsellino e gli uomini e le donne della sua scorta.
A piantare nel giardino una gemma di Ficus macrophyllas generata direttamente dall’albero che si trova sotto la casa di Giovanni Falcone, preso di mira dai suoi sostenitori che ogni anno lasciano lettere, biglietti e ricordi per ricordare la figura di un magistrato pronto consapevolmente a rischiare la vita per combattere contro la mafia, è stata una carabiniera del Corpo Forestale che ha spiegato l’origine di un progetto nazionale per la diffusione di questa pianta in tutta Italia.
“È una pianta simbolo di legalità e molto forte – ha detto la carabiniera – che potrà raggiungere anche un’altezza di 25 metri come quella che si trova sotto casa del Magistrato. Questa che vi abbiamo portato è piccola, e crescerà lentamente, il concetto che porta con sé è che la legalità va coltivata. Siamo pronti a portarla in tutte le scuole che ne faranno richiesta ed è un onore per noi averla potuta piantare anche qui a Nettuno“.
Le pietre che circondano l’albero sono state donate dalla ditta di Fabrizio Tomei.
Prima della piantumazione, in ricordo della scomparsa del giudice Borsellino, il Prefetto Antonio Reppucci ha deposto una corona con un mazzo di fiori al centro del Parco.
Dopo la piantumazione alcuni bambini hanno annaffiato il ficus.
L’evento è stato organizzato dal Comune di Nettuno insieme all’associazione Baraonda e all’associazione Le Tamerici, hanno voluto dare un segno sul tema della legalità, lasciare un ricordo.
Il Prefetto Reppucci, felicissimo della larga partecipazione di cittadini all’evento, ha voluto sottolineare l’importanza per una città come Nettuno, di trovare un momento di incontro e confronto sui temi della legalità. “La mafia uniti la si può sconfiggere – ha detto citando Falcone – è un fenomeno umano e come tale ha avuto un’inizio e può avere una fine. E’ compito nostro tenerla lontana dalle Istituzioni anche a costo di grandi sacrifici, anche del sacrificio più grande quello che hanno compiuto Falcone e Borsellino e gli uomini della scorta che sapevano bene di correre rischi mortali mentre li difendevano”. Il Prefetto infine, ha voluto ringraziare il suo staff per il prezioso lavoro svolto e le forze dell’ordine per l’impegno costante in un territorio che ha bisogno di grande attenzione.
Al termine della piantumazione Roberto Alicandri, tra la lettura di una frase e l’altra delle citazioni di Borsellino e Falcone, ha letto uno ad uno i nomi delle vittime della mafia, dagli agenti di scorta dei due magistrati alle vittime che negli anni si sono susseguite per agire mafioso, dal giudice Livatino al piccolo Nicholas, da Rita Atria a Peppino Impastato. Nomi che non si possono dimenticare. Ad ogni nome corrispondeva una foglia di carta, appesa su un filo legato all’albero di Falcone.
Hanno preso parte alla manifestazione i delegati di tutte le forze militari e di polizia del territorio, dai Carabinieri, alla Polizia, alla Guardia di Finanza, all’Esercito ed hanno voluto essere presenti le Associazioni combattentistiche e d’armi e i gonfaloni dell’Anpi e il gruppo dell’Associazione polizia di Stato.