Home Notizie Anzio Ripristino della legalità ad Anzio e Nettuno, interrogazione del M5s

Ripristino della legalità ad Anzio e Nettuno, interrogazione del M5s

E' stata presentata il 18 luglio un'interrogazione a risposta scritta da Stefania Ascari, del Movimento 5 stelle, al Ministro dell'interno

E’ stata presentata il 18 luglio un’interrogazione a risposta scritta da Stefania Ascari, del Movimento 5 stelle, al Ministro dell’interno, al Ministro della giustizia, per sapere “Visto che la Dda di Roma ha coordinato, il 17 febbraio 2022, un’importante inchiesta denominata ‘Tritone’, che ha portato all’esecuzione di 65 misure cautelari contro un’imponente organizzazione ‘ndranghetistica su Anzio e Nettuno facente capo alle ‘ndrine di Santa Cristina di Aspromonte e al clan Gallace di Guardavalle;
negli atti dell’inchiesta, e nell’ambito del processo ordinario e di quello abbreviato (conclusosi anche in appello con pesanti condanne ex 416-bis codice penale) sono emersi rapporti stabili e reiterati tra diversi amministratori locali di Anzio e Nettuno ed esponenti apicali della locale ‘ndrangheta;
il 21 novembre 2022 il Consiglio dei ministri ha sciolto per condizionamento mafioso i consigli comunali di Anzio e Nettuno e per effetto dell’avvenuto scioglimento la gestione degli enti è stata affidata a commissioni straordinarie che hanno perseguito l’obiettivo del ripristino della legalità e della corretta gestione delle risorse comunali;
il 18 marzo 2024 il prefetto di Roma nella sua relazione ha evidenziato come l’avviata azione di riorganizzazione e ripristino della legalità, nonostante i positivi risultati conseguiti dalle commissioni, non poteva ritenersi conclusa e il 27 marzo 2024 la durata dello scioglimento dei consigli comunali, fissata in diciotto mesi, è stata prorogata per ulteriori sei mesi;
come risulta dalle relazioni, dai decreti di scioglimento e dai processi in atto si evince il coinvolgimento di numerosi ex consiglieri ed ex assessori nel condizionamento da parte della criminalità organizzata;
nel mese di febbraio 2023 il Ministero dell’interno ha chiesto all’Avvocatura generale dello Stato di assicurare il proprio patrocinio nel procedimento di incandidabilità ex articolo 143, comma 11, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, nei confronti di alcuni ex amministratori dei comuni di Anzio e Nettuno;
la prefettura di Roma, il 15 febbraio 2023, ha fornito al citato tribunale i dati risultanti dall’anagrafe degli amministratori;
il 22 novembre 2024 saranno trascorsi i ventiquattro mesi, tempo massimo di proroga del decreto di scioglimento, come previsto dall’articolo 143, comma 10, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267:
si chiede di sapere quali ulteriori misure i Ministri interrogati intendano adottare per garantire il pieno ripristino della legalità e della corretta gestione delle risorse comunali nei comuni di Anzio e Nettuno, anche alla luce della proroga dello scioglimento dei consigli comunali per ulteriori sei mesi;
quali iniziative siano state intraprese, o si intendano intraprendere, per monitorare e prevenire ulteriori infiltrazioni della criminalità organizzata nelle amministrazioni locali di Anzio e Nettuno;
se vi siano ulteriori aggiornamenti riguardanti il procedimento di incandidabilità, di cui in premessa, avviato nei confronti di alcuni ex amministratori dei comuni di Anzio e Nettuno, e quali siano le prospettive per evitare che soggetti coinvolti in attività mafiose possano ricoprire cariche pubbliche in futuro;
se sia prevista l’adozione di iniziative normative, anche di modifica della legislazione vigente, per rafforzare le misure preventive e repressive contro il condizionamento mafioso nelle amministrazioni locali, anche in considerazione delle esperienze maturate nei casi di Anzio e Nettuno”.