“Il 15 maggio 2024 ebbi a scrivere della situazione dell’ospedale di Anzio/Nettuno affermando tra l’altro che la situazione della carenza di organico si sarebbe ulteriormente aggravata con il periodo estivo e si sarebbe, purtroppo, protratta anche con il passare dei mesi successivi. Il 31 del medesimo mese i consiglieri regionali Emanuela Droghei e Massimiliani Valeriani presentarono sulle carenze dell’ospedale di Anzio/Nettuno una minuziosa interrogazione al Presidente Rocca anche in qualità di assessore ad interim. La conseguenza era e resta un servizio sempre più complicato, insufficiente ed inadeguato che viene fornito all’utenza, sicuramente non per responsabilità del personale medico e paramedico. Ebbi anche a sottolineare la sprovvedutezza della Direzione della ASL H6 del trasferimento dall’ospedale di Anzio/Nettuno a quello di Velletri, attualmente provvidenzialmente in stallo forse perché anche loro si sono resi conto della follia proposta. Passati quasi 2 mesi da quanto evidenziato dal sottoscritto e dai Consiglieri regionale Droghei e Valeriani vorrei sottolineare che le criticità seguitano ad aumentare così come previsto, pertanto è bene denunciarne delle altre sicuramente non meno gravi di quelle già preesistenti:
ORTOPEDIA: 1 solo medico e le operazioni che vengono effettuate sono solo quelle urgenti con l’aiuto dei medici OdC.
RADIOLOGIA: 6 medici a disposizione per ospedale Anzio/Nettuno Villa Albani e Pomezia (per un totale di abitanti presenti soprattutto in estate di almeno 400.000).
ONCOLOGIA: 1 solo medico con la conseguente riduzione delle attività che si stanno spostando verso il comune di Marino.
EMATOLOGIA: chiusura del servizio per mancanza di medici resta soltanto attivo il solo centro per la raccolta del sangue.
GINECOLOGIA: 2 soli medici a disposizione che operano solo in Day Surgery, più altri 4 che però non operano.
PRONTO SOCCORSO: riduzione in un solo anno di almeno 5 unità con turni sempre più a rischio con una sola unità medica.
Questa situazione ha 2 preoccupanti risvolti, il primo di natura tecnica che seguitando su questa linea si relega l’ospedale di Azio/Nettuno sempre più ad una insufficiente, inefficace ed insignificante struttura sanitaria zonale (si fa presente che il pronto soccorso attualmente DEA di primo livello rischia di essere declassato a semplice pronto soccorso).
L’altro aspetto è di ordine politico, in quanto il Litorale viene continuamente svuotato di servizi sanitari e non solo di questi, basti pensare all’accorpamento dei servizi ambientali ed addirittura archeologici, a beneficio dei territori dei Castelli Romani tutto ciò prescindendo dagli abitanti che insistono nel Litorale Sud (Anzio, Ardea, Nettuno, Pomezia).
Tale situazione non può essere più tollerabile e non può più procrastinarsi nel tempo”.
Aurelio Lo Fazio
Direzione Regionale Partito Democratico