“Siamo al fianco dei cittadini di Anzio, Nettuno e delle zone limitrofe nella battaglia per veder riaperto il punto nascita del loro ospedale. La mobilitazione, che prevede anche una raccolta firme, ha le sue ragioni.
Chiuso durante la pandemia il punto nascita, che serve una popolazione stimata in circa 120.000 unità, doveva andare verso la sua naturale riapertura, come peraltro promesso dal Direttore Pro Tempore della ASL RM 6 con un impegno pubblico. Ma, si sa, le parole volano. Come la speranza dei cittadini interessati di poter far nascere i propri figlio presso l’Ospedale di Anzio -Nettuno. Il nosocomio nel corso del tempo è stato svilito, privato di risorse e questo nuovo episodio conferma la scarsa attenzione della Regione Lazio verso la struttura ed i cittadini che potrebbero usufruire dei suoi servizi. L’Ospedale di Anzio – Nettuno è già attrezzato mentre in quello dei Castelli, distante circa 15 chilometri da Velletri, dovrà allestire un Punto Nascita completamente nuovo. È questo il nuovo corso della sanità regionale? Lo chiediamo al Presidente Francesco Rocca ed alla sua Giunta cui abbiamo inoltrato una richiesta di incontro urgente per discutere di questa palese criticità che rischia di creare, su territori limitrofi, cittadini di serie A e di serie B”. Lo dichiarano in una nota il segretario nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano e il segretario provinciale della UGL Salute Roma Valerio Franceschini.