Home Notizie Anzio M5s Lazio presenta una mozione per inviare infermieri e medici al Riuniti

M5s Lazio presenta una mozione per inviare infermieri e medici al Riuniti

E' il M5S Lazio a prendere posizione sulla carenza di personale al pronto soccorso e nel complesso all'Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno.

L'ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno

E’ il M5S Lazio a prendere posizione sulla carenza di personale al pronto soccorso e nel complesso all’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno.
Il Pronto soccorso, lo ricordiamo, in pochi mesi ha perso sei infermieri che non sono stati rimpiazzati. I turni sono al limite con il personale costretto a straordinari e doppi  turni e la ASL Roma 6, che non ha tenuto in alcun conto neanche l’avvio della stagione estiva, ha annunciato per luglio l’invio di un solo infermiere. Una vera beffa per questo territorio e per il personale costretto ad operare in estate in un territorio con 300mila persone, in stato di assoluta emergenza. Anche gli altri reparti hanno carenza di personale Oss e infermieristico e in pochi mesi tre medici hanno lasciato senza essere sostituiti.
“Chiediamo al Presidente della Regione Rocca – scrive in una nota stampa il capogruppo M5S Lazio Adriano Zuccalà – di adottare con urgenza tutte le misure necessarie per il reperimento di personale medico e infermieristico da destinare all’Ospedale di Anzio e Nettuno, unico polo ospedaliero pubblico del litorale pontino, punto di riferimento essenziale non solo per la comunità locale ma anche per i comuni limitrofi. In particolare, chiediamo alla Regione Lazio di investire, sia in termini infrastrutturali che di personale, per la riattivazione completa del reparto maternità dell’ospedale Riuniti Anzio-Nettuno, scongiurando l’ipotesi di chiusura prevista dal piano di programmazione dell’assistenza territoriale 2024-2026.
Attualmente la situazione del reparto ostetricia-ginecologia sta causando gravi disagi sia al personale in servizio che alle pazienti: non possiamo permettere che questa Giunta di centrodestra continui a depotenziare i servizi sanitari pubblici mascherandosi dietro al numero degli accessi. Questa logica aziendalista non è al servizio della comunità e va contro il principio che guida la sanità territoriale e i servizi di prossimità. Dobbiamo garantire agli ospedali la piena operatività e alla cittadinanza un’adeguata qualità del servizio. Manterremo alta l’attenzione sull’ospedale di Anzio e Nettuno e saremo accanto ai comitati e alle associazioni che si stanno mobilitando contro questa scellerata volontà di chiudere definitivamente il punto nascita”.
Dopo anni di false promesse sulla riapertura del punto nascita, da parte dei vertici sanitari che si sono susseguiti, infatti, è stata annunciata la chiusura definitiva.