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Migliaia in piazza a Latina contro il Caporalato, nel nome di Satnam Sighn

Migliaia ieri in piazza a Latina alla manifestazione, organizzata dalla Cgil di Roma e Lazio, la Flai Cgil di Roma e Lazio,

 

Migliaia ieri in piazza a Latina alla manifestazione, organizzata dalla Cgil di Roma e Lazio, la Flai Cgil di Roma e Lazio, la Camera del Lavoro di Frosinone e Latina e la Flai Cgil di Frosinone e Latina, per stringersi alla famiglia di Satnan Singh, morto a seguito di un drammatico incidente sul lavoro. Sfruttato, sottopagato, e infine abbandonato senza essere soccorso dai suoi datori di lavoro.
In piazza erano presenti tantissimi lavoratori e braccianti stranieri, per lo più indiani, scesi in piazza contro il caporalato dopo il dramma disumano vissuto dal loro connazionale. Tra i politici hanno deciso di essere presenti la segretaria del Pd Elly Schlein e il segretario di Si e deputato di Avs Nicola Fratoianni, Alessio D’Amato, Adriano Zuccalà, il Presidente della Provincia di Latina Gerardo Stefanelli.
Sul palco è allestito davanti alla prefettura Hardeep Kaur, segretaria del Flai Cgil Frosinone-Latina ha parlato dei “Tanti fantasmi, tanti uomini e donne che lavorano nelle campagne in tutta Italia senza diritti. Da tempo denunciamo la presenza di questo esercito di schiavi, questa piazza chiede un cambiamento concreto. Noi siamo al fianco delle aziende sane che vivono sotto il ricatto dei caporali, che non possono assumere regolarmente chi è già qui”.
Anche il Sindaco di Latina Matilde Celentano ha voluto dire la sua: “Grazie al consiglio comunale che oggi è tutto qui vicino a me, maggioranza e opposizione. Avrei preferito un’occasione diversa, ma la difficoltà del momento ci impone di riunirci ora. Dobbiamo avere il coraggio di ammettere che siamo tutti responsabili dell’odioso fenomeno del caporalato, tanto le istituzioni quanto i cittadini che preferiscono non vedere. La patente di terra di caporali non ci appartiene. Non vogliamo essere additati per quello che non siamo. Questa è una terra di migranti, di gente che è venuta a cercare una condizione migliore, come accade oggi con nordafricani e indiani. Quella contro il caporalato è una guerra di civiltà da combattere tutti insieme”.
“Tutte le istituzioni e tutta la politica devono fare uno scatto in avanti contro questa piaga – ha detto Elly Schlein – perché Satnam Singh purtroppo non è un caso isolato. C’è un sistema strutturale di sfruttamento e di caporalato che va combattuto. Nei prossimi giorni presenteremo la nostra proposta per abolire la Bossi-Fini e riscriverla integralmente, perché è una legge che provoca irregolarità. E l’irregolarità, come insegna questa tragedia e questo omicidio, causa precarietà, sfruttamento e ricattabilità sulla pelle delle persone come Sadnam Singh”.
La morte del bracciante indiano è certamente legata al Caporalato e allo sfruttamento disumano dei lavoratori stranieri, una piaga da debellare ma non si può dimenticare che una volta ferito in maniera gravissima il 31enne sia stato abbandonato a se stesso. Un gesto di disumanità incommentabile.