Ieri è stata inaugurata una targa, sulla parete dell’entrata del Palazzo Comunale di Nettuno, in memoria di Giacomo Matteotti, vittima dello squadrismo fascista, sequestrato nel mentre usciva da casa in Via Pisanelli a Roma, nel pomeriggio del 10 giugno del 1924, il cui corpo fu ritrovano in un bosco a Riano, paese a venti km da Roma, due mesi dopo la scomparsa.
Politico e persona fiera, coraggiosa, tenace, impavida, integerrima, subì per anni insulti, minacce ed aggressioni ed andò incontro al suo tragico destino tra l’indifferenza di molti e noil tradimento di chi preferì il compromesso, oltraggiato per anni nella reputazione prima che nel corpo, ucciso ogni giorno con la calunnia, il discredito e la diffamazione.
Va ricordato per le sue attività, le sue idee, le sue brillanti intuizioni, le pregevoli qualità politiche che rifulgevano in quei tempi difficili; è stato un autorevolissimo rappresentante del socialismo, intransigente nella difesa della Democrazia, della centralità del Parlamento, del rispetto dei diritti fondamentali, del dialogo e del confronto per assicurare crescita e benessere sempre più diffuso.
Il suo pacifismo contro guerre e nazionalismi e, soprattutto, il suo antifascismo erano fermi, consapevoli ed irrinunciabili, così come essere contro ogni forma di dispotismo ed autoritarismo, oggi diremmo contro democrature, ed autocrazie. Per Matteotti progresso, ragione, legalità, rispetto delle regole, speranza nel futuro erano slancio e tensione quotidiana.
All’evento era presente la Commissione Prefettizia, i delegati e il Presidente dell’Anpi e le forze di polizia che tutelano il territorio.
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