Home Cultura e Spettacolo Conferenze e divulgazione medica a Nettuno con il Professor Maggiore

Conferenze e divulgazione medica a Nettuno con il Professor Maggiore

Il professor Daniele Maggiore

Daniele Maggiore, Chirurgo Universitario nato a Nettuno, ha presentato
nei giorni scorsi con un comunicato stampa, l’avvio di una serie di appuntamenti di divulgazione scientifica ad Anzio e Nettuno insieme alla dottoressa Casaldi dell’ Ospedale di Anzio.
Come nascono – chiediamo al Professor Maggiore queste iniziative e a chi si rivolgono?
“C’è da fare una correzione – risponde il dottore – non sono nato a Nettuno ma a Roma e la famiglia ha seguito mio padre nella sua carriera fino al marzo 1972, anno in cui prese servizio come Primario al Poliambulatorio Barberini di Nettuno sostituendo Vanni Beltrami che ando’ come Professore Ordinario a Chieti. Ho vissuto gran parte della mia infanzia e adolescenza a Nettuno ed Anzio e mi sento uno del posto, anche perché sono posti eccezionali e la gente la riconosco come “la mia gente”. Io sono nato chirurgicamente e lavorativamente a Nettuno entrando in Ospedale come studente nel 1981, a soli 20 anni e facendo la gavetta al Pronto Soccorso imparando il mestiere dagli infermieri, e poi dai chirurghi. Perché serate di divulgazione scientifica? Perché penso che sia dovere di noi medici in generale, farci comprendere, essere vicino la gente e rendere le malattie, le terapie e soprattutto la prevenzione comprensibili a tutti in modo che chiunque possa capire il proprio stato di salute. Quindi tutti noi medici dobbiamo comunicare, saper comunicare e soprattutto farci comprendere, nella maniera migliore. Ecco il motivo di questa idea che la dottoressa Casaldi ed io abbiamo maturato e proposto ai due Comuni che hanno accettato. E faremo un buon lavoro – spiega – anche perché siamo e saremo attorniati da molti colleghi che parteciperanno in maniera attiva conoscendo molto bene la realtà locale. Anzi, invito tutti a partecipare a queste serate divulgative e a promuoverle con qualsiasi mezzo poiché possano veramente essere utili a molti”.
Lei ha viaggiato per lavoro come chirurgo in molti Paesi nel mondo. Come è la situazione della ricerca in chirurgia, di nuovi trattamenti in questo ambito? E com’è la situazione in Italia?
“La ricerca in Chirurgia in tutto il mondo è molto attiva. Solo 35 anni fa – spiega – lessi
uno dei primi articoli che parlavano di laparoscopia quando un ginecologo (abituato agli interventi di isteroscopia e di laparoscopia ginecologica) eseguì la prima colecistectomia aprendo il mondo chirurgico alla laparoscopia, e solo nel 2005 (quindi 20 anni fa ca.) il mondo chirurgico si aprì alla chirurgia robotica dove noi chirurghi operiamo con una precisione molto più accurata lavorando con uno “joystick” su di una piattaforma lontano dal paziente. Inoltre, ad oggi abbiamo anche le protesi chirurgiche per le mani, braccia o gambe amputate. Quindi la ricerca è in grande evoluzione.
In Italia i chirurghi sono molto attivi ed attenti a ciò che si presenta nel mondo ed essendo degli ottimi professionisti riportano localmente ciò che viene sviluppato in vari Paesi. Quindi in sintesi la situazione è molto buona”.
Come vede lei la situazione della Sanità locale ad Anzio e Nettuno?
“Non è facile rispondere a questa domanda. Non sono d’accordo con la politica della Regione e della ASL RM6 degli ultimi 20 anni. Io – spiega – ho vissuto la sanità locale di quando veniva i pazienti da altre regioni a farsi operare a Nettuno, di quando i Primari erano molto collaboranti tra di loro e si viveva una situazione di insieme, di quando c’era una scientificità locale, una presenza reale di sapere e conoscenza dei nostri mentori. Ricordiamoci che proprio negli anni 90 fu creata una Società Medico Chirurgica Tirrenica da mio padre, da tutti i Primari e da moltissimi colleghi del territorio organizzando molti congressi medici di confronto e di dialogo in Italia e all’estero. Oggi vedo che non c’è più questo, e me ne dispiace. La situazione locale non la vedo bene”.
Ci permetta una domanda che esula dalla sua professione. Lei avrà saputo della situazione politica e sociale nei Comuni di Anzio e Nettuno. Cosa ne pensa?
“Da tanto tempo, vengo a conoscere i fatti dai giornali e soffro per la politica locale. Al di là del Commissariamento del Comune di Anzio soffro molto per il Comune di Nettuno che sembra non riuscire a risolvere questa “impasse”. A quello che so il Comune di Nettuno è stato Commissariato due volte per infiltrazioni mafiose (2005-2022) e due volte è caduto (2015-2018). Bisogna dire subito che chi lo ha fatto cadere volutamente per motivi “cosiddetti politici”, non mi sembra che avesse a cuore il bene di Nettuno ma forse dei propri interessi, e questo non è bello. Chiaramente anche le due volte che il comune di Nettuno è stato commissariato per infiltrazioni mafiose non sono stati bei momenti, anche se è da dire che fin dagli anni 70, si sapeva che alcuni mafiosi era inviati “al confino” dai vari Tribunali in queste zone, per cui forse non c’è da meravigliarsi. Penso invece che chi sarà eletto come sindaco nelle prossime votazioni, dovrà essere un “fanatico” di Nettuno, una persona che abbia veramente a cuore la gente, e che lavori solo per essa. Potremmo coniare un “assioma” parlando delle tre P: Passione, Promozione, Produzione. Chi vorrà essere votato dovrà avere Passione per Nettuno, crederci, volere e avere le idee chiare per riportare Nettuno non solo in Italia, ma nel mondo. Promozione poiché Nettuno deve essere promossa non solo per il Turismo, ma anche e soprattutto per ciò che si può creare come Newco (New Company) organizzando nuove imprese con differenti obiettivi che possano andare al di fuori della realtà locale; e quindi Produzione poiché ponendo Nettuno al centro di vari obiettivi di promozione, deve riuscire a produrre, a creare economia per far salire il guadagno dell’indotto nettunese e quindi far riprendere l’economia che probabilmente, per tutti gli avvenimenti, sarà stagnante. Passione, Promozione, Produzione. Penso che siano le caratteristiche che il nuovo Sindaco dovrà avere per il bene di Nettuno e dei Nettunesi”.