Doveva essere un congresso blindato quello del Pd di Nettuno, fissato per la serata di ieri nella sede di via Montegrappa, ed invece sono esplose tensioni e dissidi e l’accordo è andato in fumo per una serie di veti sui nomi da inserire nel direttivo. Ora l’unica via, a pochi mesi dal voto, è quella del commissariamento del partito e la possibilità di presentare un progetto in grado di convincere i cittadini si allontana.
Il pacchetto sul tavolo prevedeva la nomina a Segretario dell’ex consigliere comunale e burriniano doc Marco Federici e una serie di nomine nel direttivo in rappresentanza delle varie anime. L’accordo, che era stato sottoscritto da tutti, è saltato, dopo il voto sul documento unitario e dopo oltre un’ora di discussione su progetti e proposte per la città, sul nome di Ernesto Flamini.
A porre il veto Giuseppe Combi, Camillo Lustri e Roberto Imperato, che pur non presente ha fatto la sua dichiarazione di voto al telefono tramite un altro esponente di partito. Un veto che ha fatto saltare il tavolo poiché, inutile nasconderlo, ogni gruppo aveva in elenco un nome non particolarmente gradito alle altre componenti. Si era anche pensato a lasciare vuota qualche casella nel Direttivo in vista di un’ulteriore riflessione, ma infine l’accordo è saltato e ora le varie fazioni si dovranno ‘contare’ in un congresso che si preannuncia poco amichevole. Assente a sorpresa all’incontro di ieri sera, il segretario provinciale Rocco Maugliani.