Home Notizie Ardea e Pomezia Rapine a San Felice e Priverno, in manette tre persone di Pomezia

Rapine a San Felice e Priverno, in manette tre persone di Pomezia

Questa mattina all’alba i poliziotti della Squadra Mobile di Latina e del Commissariato di  di Fondi, con la collaborazione della Squadra Mobile di Roma, hanno arrestato tre persone tutte residenti nel comune di Pomezia, due cittadini italiani di 56 anni e di un terzo di 54 anni, per il reato di rapina aggravata.
Gli indagati sono gravemente indiziati di essere gli autori della rapina avvenuta nel pomeriggio del 17 gennaio scorso presso una filiale della Banca di Credito Cooperativo del Circeo e del Privernate di Fondi. In quell’occasione, dopo aver minacciato i dipendenti con un coltello, attesero per circa 40 minuti l’apertura della cassa temporizzata; dopo essersi impossessati di 64.000 € circa, fuggirono a bordo di una macchina, rinvenuta qualche giorno dopo alla periferia della città.
L’attività di indagine si è sviluppata, in primo luogo, con l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere della banca, di alcuni esercizi commerciali della zona e del circuito di videosorveglianza cittadino. In tal modo, oltre a indirizzare le indagini su di alcuni soggetti pregiudicati per reati specifici, riconosciuti dai dipendenti della banca nel corso delle individuazioni fotografiche, è stato possibile ricostruire il compimento di un sopralluogo, effettuato due giorni prima della rapina.vInoltre, si è proceduto all’analisi dei tabulati telefonici dei cellulari in uso agli indagati, grazie alla quale è stato possibile appurare la stretta relazione esistente tra loro, la presenza nel corso del sopralluogo, l’avvicinamento e la fuga dall’obiettivo.
Nella mattinata odierna è stato altresì eseguito un decreto di perquisizione emesso dalla locale Procura della Repubblica nei confronti dei tre indiziati e di una 35enne, deferita per ricettazione in ragione della possibile disponibilità di parte della refurtiva depredata il 17 gennaio scorso. Uno degli indagati è stato rintracciato in provincia di Livorno, mentre gli altri due indagati presso le rispettive abitazioni.