Un libro per scoprire il settore principale dell’economia di Anzio, quello della pesca e chi la pratica, cioè i pescatori. È questo il tema dell’ultimo libro di Arrigo Cecchini ex sindaco della città che alla veneranda età di 101 anni ha ancora la voglia di far conoscere gli aspetti della stessa Anzio e la lucidità per spiegarli e raccontarli alla platea accorsa ad assistere alla presentazione dell’opera intitolata “Il pescatore di Anzio”. Il libro è stato presentato lo scorso venerdì al circolo della Lega Navale di Anzio.
“Cerco di condurre il lettore attraverso millenni di antiche vicende marinare – ha dichiarato l’autore – per rappresentare la figura del pescatore che nonostante il progresso tecnologico è ancora in grado di suscitare rispetto e curiosità ed è simbolo di solitudine e coraggio. In questo mestiere si incontrano saperi e gesti antichi tramandati di padre in figlio”.
“La pesca – prosegue Cecchini – richiede conoscenza del fondo marino, delle coste e dei pesci del luogo, oltre che della riproduzione e di che cosa si nutrono”.
L’opera parte dal racconto della figura del pescatore sin dall’antichità e per l’appunto vengono anche ripresi alcuni versi del Vangelo, tra cui quello in cui Gesù fa gettare di nuovo le reti nel lago a Simon Pietro e agli altri pescatori riempendole di pesci, per poi arrivare al racconto della figura del pescatore di Anzio e riferita all’economia della città.
L’evento è stato organizzato dalla Pro Loco Città di Anzio ed introdotto dal suo presidente Augusto Mammola, il quale ha raccontato di conoscere l’autore dal 1974 e di esserne rimasto “impressionato per la sua disponibilità, per come si proponeva e per le soluzioni che trovava”. Inoltre lo stesso Mammola ha anche ricordato nei saluti iniziali, il poeta Luigi Salustri recentemente scomparso e ha ringraziato il neo-presidente del circolo della Lega Navale di Anzio Alessandro Sciolari per la disponibilità ad accogliere tale evento che è stato moderato da Roberta Moriconi, la quale ha specificato come il libro “coglie un aspetto fondamentale di Anzio come la pesca”, aggiungendo che se “non ci fosse la pesca, non ci sarebbe Anzio”.
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