“È stato depositato in Camera di Commercio il bilancio 2023 della Capo d’Anzio SpA. La situazione continua ad essere drammatica: dopo la perdita di esercizio del 2022 per 658 mila euro, adesso una ulteriore perdita di 150 mila. Dopo la chiusura del bilancio ci sono già ulteriori 356 mila euro di debito futuro per i dragaggi che nel corso dell’anno saranno eseguiti da comune o Regione.
Dalla nota integrativa apprendiamo dall’amministratore uscente che “la società è ferma nella realizzazione dell’oggetto sociale e con attività limitata alla mera sopravvivenza”.
Il Collegio sindacale esprime fortissimi dubbi sulla possibilità di continuità aziendale per: “possibile decadenza della concessione, sicuro aumento del canone demaniale del 25%, difficile accesso al credito bancario” e ancora “la società è fortemente indebitata e incapace di fare fronte alle obbligazioni assunte. Non è possibile fare un piano di risanamento perché l’ente non fornisce indicazioni, c’è inerzia nelle decisioni”, “é elevato il rischio di impresa e non esistono piani operativi né di investimento né possibilità di finanziamenti”.
L’Assemblea dei Soci, dopo diversi rinvii, era prevista per il 9 maggio quindi ci auguriamo di conoscere a breve le decisioni dei Commissari, decisioni che non possono essere più rinviate.
La Commissione è insediata ormai da un anno e mezzo, basta attendismo, non è pensabile che si allunghi l’agonia lasciando alla prossima amministrazione la decisione, perché il tempo sarebbe troppo lungo con evidente danno all’economia locale e ai cittadini che si troveranno sulle spalle un debito ancora maggiore”. Così in una nota stampa il Gruppo territoriale M5S Anzio.