“Rete Civica per la Pace e il Disarmo – Anzio-Nettuno” ad Anzio in Piazza Garibaldi il 1° maggio per manifestare contro tutte le Guerre.
“Lo saremo con i “Lavoratori e le Lavoratrici” e siamo tutt’ora in attesa delle autorizzazioni all’uso della Piazza da parte della Commissione Prefettizia che amministra la Città.
Siamo certi che tale diritto democratico a festeggiare il 1° Maggio manifestando contro le guerre non ci verrà negato non solo poichè diritto sancito nella nostra Costituzione, ma anche per l’indelebile ricordo della Città di Anzio della sua distruzione e del suo sfollamento patito durante l’ultima guerra mondiale, e perchè nella gravissima situazione attuale di un mondo martoriato da una serie di conflitti che non possono non coinvolgerci, i Lavoratori da sempre contro ogni guerra hanno il diritto e la voglia di trasformare la loro festa del 1° maggio in una giornata di lotta contro le Guerre e per il Disarmo.
Avremo personalità importanti di rilievo nazionale a dibattere con noi in piazza che già ci hanno dato la loro adesione e ad aderire alla Manifestazione le seguenti Organizzazioni \ Associazioni:
FIOM CGIL Roma Sud – Pomezia Castelli
Flai-Cgil
ANPI
Legambiente
Gruppo donne oltre l’8 marzo
Partito della Rifondazione Comunista
Sinistra Italiana
Alternativa per Anzio
Invitiamo quindi le altre Organizzazioni\Associazioni interessate ad Aderire a Comunicarcelo
Ecco il documento politico dell’evento.
“LAVORATORI E LAVORATICI CONTRO LE GUERRE”
Mercoledì 1 Maggio 2024
Ore 16,30 – Piazza Garibaldi Anzio
Invitiamo tutti/e cittadini/e, partiti, organizzazioni sindacali, associazioni culturali e rappresentanti di popoli vittime della barbarie della guerra e dell’oppressione.
Le nostre motivazioni
Non siamo indifferenti alle guerre nel mondo, a partire da quella in corso da più di due anni sul fronte Russo-Ucraino, e a quella dove si sta consumando il genocidio del popolo Palestinese, e tantomeno non possiamo non esprimere tutto il nostro disappunto e la nostra contrarietà alla svolta bellicista dell’Unione Europea, sempre più subordinata alla NATO. Abbiamo la nostra parola d’ordine, vi diciamo alcuni perché; vi indichiamo quello che chiediamo, vi diciamo quello che sappiamo! Non ce ne staremo in disparte a guardare!
La nostra parola d’ordine: lavoratori contro le guerre
- come quando negli anni 70 bloccarono nel porto di Genova le armi destinate alla guerra nel Vietnam;
- come nel 2019 fermarono sempre a Genova le armi saudite destinate a alla guerra contro il popolo Yemenita;
- come nel 2021 tentarono di bloccare a Genova Napoli e Livorno una nave Israeliana che trasportava missili italiani a Tel Aviv;
come tante e tante altre volte!
Lavoratori contro la guerra: alcuni perché
- perchè la guerra produce lutti, miseria, e distruzioni nei paesi aggrediti;
- perché colpisce duramente le condizioni dei lavoratori/rici e delle classi popolari nei paesi aggressori;
- perché la guerra all’estero si accompagna alle limitazioni delle libertà in patria e alla restrizione degli spazi democratici;
- perché con la guerra si arricchiscono i trafficanti di armi e tutto il sistema industriale, commerciale e finanziario collegati mentre gli altri lavoratori/rici e cittadini/e fanno la fame;
- perché con la guerra arriva e si alimenta la povertà, le migrazioni, e l’odio tra i popoli.
I Lavoratori contro la guerra chiedono!
- Lo stop dell’invio delle armi in Ucraina;
- Il cessate il fuoco in Palestina;
- La convocazione di una conferenza di pace per tutto il Medio Oriente;
- Al Governo italiano di non contribuire all’escalation militare in corso e di farsi parte attiva nell’Unione Europea per invertire la corsa agli armamenti;
- All’Unione Europea di rapportarsi con la Nato come rappresentante di pace dei cittadini europei e non come vassallo che tradisce l’aspirazione alla pace che sta alla base del processo di unificazione europea.
I Lavoratori contro la guerra sanno
- Che a Pace ed il Disarmo sono non solo possibili ma vitali all’intera umanità;
- Che la democrazia e l’ordine liberale non possono esportarsi con le guerre;
- Che con le guerre no si difendono i diritti dei popoli;
- Che i popoli hanno diritto all’autodeterminazione, che include le loro culture, valori e simbolismi e che l’obbligazione a vivere da Occidentali è uno dei germi del terrorismo e delle guerre;
- Che il venir meno del breve periodo unipolare, ha ceduto il passo ad un sistema multipolare, ove Cina, Russia e Brics vogliono poter dire la loro e contribuire al nuovo ordinamento internazionale;
- Che le lobby Usa si oppongono a questo nuovo scenario con il solo mezzo che gli è rimasto: la guerra;
- Che i cittadini/e Usa sono anch’essi vittime di questa prepotenza delle lobby Usa che non vogliono cedere il terreno su cui hanno esercitato la loro egemonie e passare ad un nuova era di cooperazione.
I lavoratori contro la guerra non se ne staranno in disparte a guardare!