Il Consiglio d’Istituto del Comprensivo Anzio 1 che comprende i plessi di via Ambrosini, Saragat e Quartiere Europa, dopo un forte pressing da parte di alcune famiglie, assistite dall’avvocato Giorgio Vecchione, ha ceduto e ha approvato il regolamento che permette a chiunque lo desideri di rinunciare al servizio mensa e far portare il pasto da casa ai propri figli.
La richiesta, inizialmente partita da sole cinque famiglie, si è via via estesa a causa delle continue contestazione sulla qualità e la quantità dei pasti della refezione scolastica e grazie al fatto che i bambini tornavano a casa affamati. A scatenare anche diverse forme di protesta un insetto trovato nella pasta.
Il Consiglio d’istituto, dopo alcuni rinvii, su sollecito dell’avvocato, ha approvato un regolamento che consente ai bambini di mangiare in classe i pasti che le mamme avranno preparato a casa.
Il nuovo regolamento riguarda “l’accoglienza e la sorveglianza ai pasti per gli alunni che, non usufruendo della refezione scolastica durante l’orario previsto, intendono consumare il proprio pasto portato da casa restando a scuola nel tempo mensa. Il pasto portato da casa dovrà essere composto da alimenti non facilmente deteriorabili e che non richiedono di essere riscaldati né conservati in frigo, dovrà pervenire a scuola, in porzione monodose, in apposito contenitore borsa termica, che il bambino potrà facilmente aprire in autonomia, corredato da quanto necessario per la consumazione e con etichetta identificativa. Sarà cura dell’alunno/a tenerlo in classe dall’inizio delle lezioni e sarà consumato dall’alunno al momento della refezione. Il pasto non potrà essere recapitato all’alunno nel corso della giornata scolastica né da parte della famiglia né da parte dei servizi di ristorazione esterna”.