Riceviamo e pubblichiamo
“I cittadini di Nettuno sono stanchi di vedere la propria città trasformata in un deserto.
Anno dopo anno si è proceduto al taglio indiscriminato di centinaia di alberi in ogni angolo della città, in nome di una sbandierata pericolosità per l’incolumità pubblica.
Alberi tagliati perché “malati”, dopo anni di potature selvagge e fuori tempo non sono mai stati sostituiti e quando raramente accaduto, al posto di platani, lecci e tigli sono apparsi oleandri e hibiscus. Quando viene esposta qualche rimostranza, viene risposto che è il frutto della perizia di un agronomo incaricato dall’amministrazione comunale, pertanto qualificata, e il deserto avanza. Il risultato di anni di cattiva gestione del verde pubblico è diventata intollerabile.
Le aiuole cementate o ancora occupate dal tronco dell’albero che le abitavano sono l’unico patrimonio esistente e visibile e offrono uno spettacolo vergognoso e inqualificabile di menefreghismo e incompetenza.
Non è più possibile trovare un filo d’ombra se non al parco Palatucci, decentrato rispetto al nucleo cittadino ed è quindi impossibile fare una passeggiata per le vie cittadine senza la paura di una insolazione. Scomparsi gli eucalipti su via Diaz, nulla è riapparso se non arbuscelli seccatisi subito dopo per incuria.
Piantati dei lecci alla stazione dopo aver tolto i pini centenari, si sono seccati a causa dello sfalciamento del prato che ha tagliato loro la corteccia. Tolti i pini su via Visca è stato asfaltato tutto senza ripiantumare nulla.
Perfino al Belvedere sono sparite tutte le tamerici della discesa a mare, lasciando un nuovo deserto.
D’altronde, i cactus della rotatoria della stazione sono il vero biglietto da visita della città:
“Benvenuti a Nettuno, una città nel deserto” .
Ora basta”.
COMITATO Cittadino “VOGLIAMO ALBERI”